Anni fa in un terreno tra la strada della Bonifica e la variante di Venafro furono sotterrati dei rifiuti di dubbia provenienza. Fu aperta anche un’indagine, ma si concluse con l’archiviazione. Evidentemente non furono riscontrati problemi particolari. L’inchiesta lanciata sul web da Paolo De Chiara mostra che ancora oggi c’è qualcosa di strano in quell’area. In diversi punti la vegetazione non cresce più. E dalla terra spunta di tutto: pezzi di metallo e di plastica, mentre dopo la pioggia compare anche una strana melma. L’ennesimo caso di inquinamento ambientale registrato nell’area venafrana sta preoccupando non poco l’opinione pubblica. La questione è stata subito affrontata dai sindaci della zona e dal Comitato delle mamme per la salute in un incontro che si è tenuto al Comune di Venafro. Del caso – è stato deciso – sarà interessata anche la Procura: già nelle prossime ore, ha detto il sindaco Antonio Sorbo, sarà presentato un esposto. Saranno inoltre chieste verifiche all’Arpa, al fine di accertare se via siano o meno pericoli per la salute pubblica. Ma questa non è l’unica preoccupazione. Sulla piana di Venafro ci sono tante altre emergenze che il Comune intende affrontare con il coinvolgimento diretto della Regione. Il primo cittadino, d’intesa con i colleghi che hanno partecipato alla riunione di ieri sera al Comune di Venafro, chiederà l’apertura di un tavolo tecnico specifico. Oltre alle solite problematiche Sorbo, che in passato si è occupato del caso della diossina nel Venafrano, ha ricordato che nei gironi scorsi è ricomparsa la schiuma nel Rava.
Terreno contaminato nel Venafrano, perte l’esposto alla Procura
