Si riaprono le trattative tra la Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso ed i sindacati, dopo il muro contro muro che dura ormai da mesi. I 45 licenziamenti annunciati per il primo novembre potrebbero essere revocati.
Almeno è questa la sensazione dei sindacati al termine del vertice che si è svolto questa mattina in prefettura, al quale hanno partecipato le parti interessate: i vertici della ex Cattolica, la Regione e le sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fials e Cobas.
Un faccia a faccia che si è chiuso nel tardo pomeriggio con l’impegno, da parte di tutti, a proseguire il confronto domani.
L’impressione è che la mediazione messa in campo dal prefetto abbia in qualche modo convinto la Fondazione a prendere in considerazione proposte alternative ai licenziamenti.
Una delle ipotesi sul tavolo è quella prospettata dall’assessore Petraroia e prevede l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i mesi di novembre e dicembre. Non a caso, alla riunione di domani è stato chiamato a partecipare anche un rappresentante dell’Inps.
E poi resta sempre in campo l’altra proposta: il contributo di solidarietà chiesto a tutti i dipendenti che vedrebbero sottratta dagli stipendi la somma pari all’ 8,8% lorda che eviterebbe i 45 licenziamenti.
Sindacati cautamente ottimisti, dunque. Come possibilista è parso anche l’assessore al Lavoro Petraroia , secondo il quale è stato tracciato un percorso costruttivo che dovrà vedere impegnate tutte le parti interessate a trovare la soluzione ai tagli al personale.
In un momento così difficile, è stato detto al termine del vertice, il Molise non può permettersi di perdere altri posti di lavoro: le conseguenze sarebbero gravi, anche sulla qualità delle prestazioni sanitarie offerte agli utenti.