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domenica, Aprile 28, 2024

Ittierre, più cassa integrazione per tagliare i costi e salvare l’azienda

AttualitàIttierre, più cassa integrazione per tagliare i costi e salvare l'azienda

La nomina di Alberto Manganiello ad amministratore della Ittierre se non altro ha permesso di riaprire il dialogo con i sindacati. Agli inizi della settimana prossima è previsto un incontro che si prefigge un obiettivo: trovare una soluzione che permetta di arrivare indenni al 26 novembre, quando cioè il giudice dovrà decidere se accogliere o rigettare la richiesta di concordato preventivo. La strada si annuncia difficile, piena di ostacoli e senza la certezza che porti a qualche risultato, ma per Di Trocchio della Femca Cisl è al momento l’unica praticabile. Qualsiasi cosa diversa dal concordato a suo avviso potrebbe causare danni irreparabili. Tra le ipotesi in campo quella di estendere la cassa integrazione anche ad altri lavoratori, in modo da alleggerire i costi di gestione, se possibile anche attraverso un pagamento diretto da parte dell’Inps. Nelle prossime ore Manganiello incontrerà anche il commissario Ferreri per cercare di mettere la parola fine alla “telenovela” del pagamento degli stipendi di agosto. Intanto il rinvio dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico ha scatenato la dura reazione da parte della segreteria nazionale della Femca Cisl: “Il rinvio – afferma Stefano Ruvolo – riveste carattere di gravità, perché l’azienda sta affondando nella sua attività produttiva, industriale ed occupazionale, oltre che finanziaria. Le notizie allarmanti dell’abbandono dei contratti degli stilisti con Ittierre si susseguono e l’azienda ci sembra avviata ad uno stallo produttivo ed industriale. Siamo fortemente preoccupati non solo per la occupazione ad Isernia ma anche per la sopravvivenza stessa dell’azienda. Nel settore moda saltare una stagione significa perdere quote di mercato e clienti in maniera così veloce da rendere praticamente inutile ogni ipotesi di successivo riavvio, in particolare per una azienda come la Ittierre che vive di contratti con le grandi firme del sistema moda. Per questa ragione sollecitiamo nuove compagini azionarie che possano rilevare l’azienda e ridare continuità produttiva ed occupazionale. Sollecitiamo il Mise innanzitutto, la Regione Molise e le altre organizzazioni sindacali a trovare nuove possibilità imprenditoriali per l’azienda, pena un lungo declino e l’asfissia produttiva ed occupazionale. Un nuovo assetto imprenditoriale che presenti un nuovo piano industriale al Tribunale di Isernia e al giudice delegato, al Mise e ai sindacati che dia nuovo fiato occupazionale e produttivo alla azienda. Il tempo ci sembra scaduto e non si può più aspettare”.

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