Come tutti sappiamo nel pomeriggio del 5 agosto u. s. si e tenuto a Campobasso presso la Giunta Regionale del Molise un incontro per discutere della crisi del Settore delle Costruzioni senza la presenza dei rappresentanti dei lavoratori in quanto non siamo stati invitati nonostante che più volte abbiamo chiesto l’incontro e protestato anche in questo caso in varie occasioni sotto la sede della Giunta Regionale e anche sotto gli Assessorati: al Lavoro; alle Attività Produttive; nonché sotto la Prefettura di Campobasso nel corso delle varie vertenze di questi ultimi anni.
Erano presenti alla riunione convocati dal Consigliere Regionale delegato per i problemi dell’edilizia Vincenzo Cotugno gli Imprenditori del settore unitamente all’Assessore Nagni e al Consigliere Ciocca.
Non nascondiamo la nostra forte delusione e amarezza nei confronti di un Governo Regionale di Centro Sinistra che non si degna nemmeno di convocare i rappresentanti dei lavoratori di un settore fortemente maggioritario per numero di addetti nonostante la crisi.
Da quello che abbiamo appreso dagli organi di stampa i rappresentati della Regione Molise presenti alla riunione hanno fatto la solita lista della spesa di tutte le opere pubblica da realizzare a mo‘di comizio elettorale ma senza nessuna concretezza e certezze dei tempi di realizzazione e per cui la musica non e cambiata rispetto a quella suonata dall’ Amministrazione precedente ma sono cambiati solo i suonatori ma almeno i suonatori precedenti invitavano anche i rappresentanti dei lavoratori ad ascoltare la musica stonata.
Nel corso della riunione si è parlato di tremila posti di lavoro persi nel settore negli ultimi anni.
Però come più volte ultimamente abbiamo denunciato purtroppo le cifre sono molto più preoccupanti e allarmanti per la nostra Regione perché non si tratta “solo di tremila posti di lavoro persi” in quanto:
- Nel settore dell’edilizia in tre anni si sono persi più di 4.000 posti di lavoro;
- Le ore lavorate da 5 milioni e 800 mila del 2009 sono passate a 2 milioni;
- Le imprese non più iscritte agli Enti Bilaterali sono circa 300;
- Le imprese Edili più significative e storiche del Molise, che sono arrivate ad occupare anche più di 400 lavoratori, sono ridotte ad avere meno di 50 lavoratori;
- Nel settore dei materiali da costruzione (Cemento/Lapidei/Laterizi/Legno) Imprese che da sempre hanno dato lavoro ad intere generazioni hanno chiuso o si apprestano a farlo, ma comunque quasi tutte stanno soffrendo la forte crisi.
Noi ribadiamo ancora una volta di lasciare stare gli annunci ad effetto come la costruzione della cosiddetta Autostrada Termoli/San Vittore che non serve a nessuno e non serve nemmeno per lo sviluppo del Molise anzi contribuirà ulteriormente ad isolare le aree interne.
Per uscire dalla crisi del settore delle costruzioni, cosi come abbiamo più volte anche indicando suggerendo le possibili soluzioni che con investimenti mirati,(non come è stato fatto in passato con enormi sprechi di denaro pubblico per altri scopi), si può uscire dalla crisi del settore delle costruzioni attraverso :
- ricostruzione delle zone terremotate dove 884 famiglie aspettano ancora la ricostruzione della I^ casa e ancora più di 800 persone abitano nelle casette prefabbricate, frutto della solidarietà.
Le risorse a disposizione sono ancora tante (circa 346 milioni di euro), ma si rischiano di perdersi se non verranno presi i provvedimenti necessari;
- Risanamento idrogeologico e messa in sicurezza del territorio in quanto il Molise è interessato da 22 mila fronti frane aperte, con forte rischio per le abitazioni,per le scuole e per le attività produttive. Solo se anche da noi arrivassero delle piogge copiose, come sta accadendo in questi giorni in altre parti d’Italia, buona parte del nostro territorio franerebbe cosi come del resto è successo già nel 2003 e in altre occasioni;
- Messa in sicurezza di tutta la viabilità Regionale, con strade che sono diventate delle vere e proprie mulattiere, piene di insidie e pericolose per l’incolumità degli automobilisti;
- messa in sicurezza di tutte le scuole Molisane, considerato che quasi tutte (65 %) hanno problemi strutturali e di sicurezza.
L’avvio di questi lavori significherebbe ridare fiato e lavoro immediato alle imprese, ormai allo stremo, e
soprattutto ai lavoratori del settore edile e di tutto l’indotto dei materiali da costruzione, oltre a rendere sicurezza
e benessere sociale alle popolazioni Molisane.
Il nostro settore, purtroppo, nel Molise (ma anche in tutta Italia) non fa notizia o audience, anche se la
situazione in termini occupazionali è più seria e grave rispetto ad altri settori.
Per fare solo un esempio la crisi dell’Edilizia e con tutto rispetto possibile vale oltre 50 Zuccherifici del
Molise in termini occupazionali (tralasciando l’ex SAM di Bojano e altri) per non parlare delle incendi
risorse pubbliche bruciata dallo Zuccherificio (anche dall’ex SAM) in questi oltre 40 anni di produzione
che sarebbero bastati per sfamare l’Intera popolazione dell’Africa che soffre la fame e comunque senza
evitare il declino di questi siti produttivi nonostante l’enorme denaro Pubblico utilizzato e letteralmente
bruciato.
La situazione sicuramente peggiorerà considerato che la tanta propagandata notizia fatta circolare dalla Regione Molise circa l’inserimento degli lavoratori edili tra i beneficiari della mobilità in deroga fortemente voluta da noi e solo fumo negli occhi in quanto da come e formalizzata pochi lavoratori edili ne avranno diritto anzi i requisiti richiesti necessari per il diritto alla mobilità in deroga sono peggiorati anche per altre tipologie di disoccupati che in precedenza più facilmente rientravano nei requisiti utili per il godimento dell’ammortizzatore sociale in deroga e per cui ci sentiamo di dire che anche se la Regione Molise ha allargato la platea dei potenziali aventi diritto della Mobilità in Deroga pochissime persone ne avranno diritto forse anche per mancanza delle risorse necessarie.
Cordialmente
Il Segretario Generale della
FILLEA – CGIL MOLISE