di Antonio Di Monaco
Ritirare dal mercato i “wine kit” che permettono, con semplici polveri, di ottenere vini dalle etichette prestigiose in pochi giorni. Lo ha chiesto la Coldiretti Molise che ha anche rilevato come un molisano su tre, in linea con una ricerca Ipr Marketing a livello nazionale, rinunci al ristorante e si metta ai fornelli per cucinare i cibi da portare in tavola, ma anche in viaggio, in spiaggia, in montagna o durante le visite nelle città d’arte. Scorrendo i dati, c’è comunque un 28 per cento dei turisti italiani che preferisce mangiare nel ristorante del posto dove alloggia, mentre il 23 per cento sceglie di andare in trattoria o pizzeria. Una minoranza del 7 per cento si rifugia in bar e fast food per un pasto mordi e fuggi mentre appena il 3 per cento può contare sull’ospitalità di parenti e amici. “Quest’estate la ricerca del risparmio – afferma la Coldiretti in una nota – spinge ad individuare soluzioni alternative e coloro che scelgono come alloggio una casa in affitto, di proprietà o di parenti ed amici, hanno superato quelli che si recano in un albergo o in pensione”. A tavola però, secondo l’associazione, non deve mai mancare “il vecchio buon bicchiere di vino ma, rosso o bianco, attenti che sia genuino e, possibilmente, del Molise – avvisa la Coldiretti – che ne vanta di pregiati come la D.o.c. Molise (affiancata al nome Biferno), quella Pentro o Pentro d’Isernia e la Tintilia, vitigno autoctono”.
