L’ultimo modello creato dai dipendenti della Ittierre è double face: davanti si critica senza troppi giri di parole la gestione Bianchi; dietro di risponde con l’ironia a chi avrebbe definito pecore i lavoratori dello stabilimento di Pettoranello. Dopo la pausa del week end, oggi è stato formato nuovamente il presidio davanti ai cancelli dell’azienda. Tra le novità, la consegna delle liberatorie per sbloccare la pratica della fideiussione. Anche se – è bene ricordare – non è questa l’unica documentazione richiesta dalla Regione. In ogni caso la priorità – hanno sottolineato i lavoratori durante un’assemblea – non sono di certo gli stipendi, ma il futuro dell’azienda. In parole povere chiedono un cambio di gestione. “Lo stipendio – dicono – è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non è la priorità, sia chiaro a tutti. Protestiamo perché non siamo soddisfatti di questi tre anni di gestione, che ci ha portato a questa situazione. Naturalemnte va rivista completamente la cassa integrazione”. Qualche novità potrebbe arrivare nelle prossime ore: i sindacati dovrebbero incontrare nuovamente Bianchi. Le premesse non sembrano essere incoraggianti: “Dovevamo vederci questa mattina – ha detto Francesco Di Trocchio – ma lui ha scelto di venire comodamente in azienda. Staremo a vedere cosa ha da dirci. Se non ci saranno ovità concrete, continueremo a scioperare”.
Ittierre, la protesta dei lavoratori continua tra rabbia e ironia
