Alta l’adesione allo sciopero della Ittierre. Fonti sindacali parlano dell’80%. Le ultime notizie sull’attivazione della cassa integrazione fino al tetto massimo delle 350 unità e il mancato pagamento degli stipendi stanno creando serie preoccupazioni tra i lavoratori dello stabilimento di Pettoranello. Nonostante le rassicurazioni della dirigenza, chiedono riscontri concreti sugli arretrati: “Aspettiamo quello di giugno, ma ormai sta maturando anche quello di luglio”, dicono alcuni di loro. Naturalmente si chiede anche la revoca dei nuovi provvedimenti inerenti la cassa integrazione, per alcuni considerata l’anticamera di una drastica riduzione del personale. I sindacati lamentano anche l’azzeramento delle presenze delle Rsu nell’azienda di Pettoranello. Per domani pomeriggio, intanto, è stato annunciato un incontro con il presidente della Ittierre. Ma la presenza delle organizzazioni sindacali non è affatto scontata. Per ora – fa sapere al Femca Cisl – l’intenzione è quella di disertare il tavolo. Si chiedono relazioni corrette con i sindacati (“la decisione di ricorrere ancora alla cassa integrazione è stata presa unilateralmente”), oltre che l’accelerazione delle procedure per ottenere la fideiussione dalla Regione (che cosnentirà di pagare dipendentie fasonisti). I rapporti restano dunque tesi. Lo sciopero potrebbe andare avanti a oltranza, salvo novità. Per il futuro – ha detto ieri l’assessore regionale Scarabeo – si sta pensando a un imprenditore in grado di sostituire l’attuale. I dipendenti non entrano nel merito della questione. Vogliono solo a tornare a lavorare con la passione di prima, quando con i loro prodotti erano diventati i portabandiera del “made in Italy”.
Ittierre, adesione record allo sciopero
