I dati sono stati presentati a Campobasso nell’aula magna della Facoltà di Giurisprudenza. Le cifre mostrano che gli effetti drammatici della congiuntura negativa sono ancora attivi.
I tanto attesi segnali di ripresa nel 2012 non sono arrivati. Anzi, l’economia del Molise è peggiorata lo scorso anno e il prodotto interno lordo è diminuito del 3,1 per cento, più che nel resto del Mezzogiorno. I dati del rapporto della Banca d’Italia sull’economia molisana sono stati presentati oggi a Campobasso nell’aula magna della Facoltà di Giurisprudenza.
Le cifre mostrano che gli effetti drammatici della congiuntura negativa sono ancora attivi. A soffrire sono tutti i settori. L’industria regionale è scesa sotto i livelli prima della crisi. Tra il 2007 e il 2012 le vendite all’estero sono calate di oltre il 40 per cento. Bene solo il settore della pasta. Anche l’occupazione è scesa. Secondo il Rapporto della Banca d’Italia, nel 2012 è diminuito, inoltre, il credito all’economia molisana.
Imprese e famiglie soffrono, dunque, la contrazione dei finanziamenti. Infine, lo stesso rapporto mette in evidenza come le “politiche di bilancio delle Amministrazioni locali continuano a essere condizionate dall’esigenza di contenere la dinamica della spesa”. Non c’è una ricetta unitaria per uscire dalla crisi, è stato detto durante la presentazione del rapporto a cui hanno partecipato varie autorità del territorio e rappresentanti delle istituzioni.
Il rettore Cannata ha portato i saluti dell’Università. È intervenuta anche Valeria Sannucci come vice direttore generale della Banca d’Italia, insieme a Pietro De Matteis e Nazareno Pandolfi. Durante la presentazione del rapporto sull’economia del Molise è stato previsto anche un momento di confronto con l’imprenditore Massimiliano De Castro e Alberto Franco Pozzolo, presidente del corso di laurea in Economia aziendale dell’università del Molise. I lavori sono stati introdotti da Giuseppina Capozza, direttore della Filiale di Campobasso della Banca d’Italia.
