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giovedì, Aprile 25, 2024

Antonio Federico (MoV5Stelle): “Si proceda alla promulgazione dello Statuto)

AttualitàAntonio Federico (MoV5Stelle): "Si proceda alla promulgazione dello Statuto)

Con un intervento sintetico e preciso, il Movimento 5Stelle – Molise ha chiesto al presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura,  la immediata promulgazione dello Statuto regionale. Di seguito il testo letto in aula dal capogruppo Antonio Federico.

 

Cari cittadini, spettabili colleghi

In merito alla promulgazione dello Statuto Regionale, approvato in seconda lettura da quest’Aula il 20 dicembre 2012 e pubblicato il 28 dicembre successivo, riteniamo che il Presidente della Giunta debba procedere con quell’atto dovuto che è la promulgazione stessa, essendo ormai i tempi maturi.

Per quanto riguarda le eccezioni che l’Avvocatura di Stato ha sollevato per motivare la non necessità di promulgazione del nuovo Statuto restiamo sulle stesse posizioni già espresse in sede di prima commissione. Ci preme sottolineare che a nostro giudizio non c’è stata alcuna compressione del potere di impulso referendario e che tale richiesta non è stata avanzata da nessuna delle parti a ciò legittimate, come previsto dall’art. 123 della Costituzione. Asseriamo questo perché è necessario scindere il momento di IMPULSO del referendum da quello relativo alle operazioni referendarie così come disciplinate dalla legge regionale 36/2005. I due “momenti” possono distinguersi  nel primo, che è quello di RICHIESTA DEL REFERENDUM e nel secondo che è quello di SVOLGIMENTO DEL REFERENDUM, e qui possiamo così comprendere come l’interpretazione dei Legali di Stato sia estensiva e addirittura incompatibile con il disposto degli art.li 14 e 18 della legge succitata, finendo per riconoscere una valenza ultra-attiva al disposto dell’art.18, tale da ricomprendere nella locuzione “tutte le operazioni e le attività relativa allo svolgimento del referendum” anche gli atti prodromici alla consultazione, ovvero quelli di RICHIESTA DEL REFERENDUM.

Di qui voglio ultroneamente dilungarmi sul fatto che come previsto dall’art. 123 della Costituzione sono passati oltre tre mesi dalla pubblicazione di tale nuovo Statuto e nessuna forza legittimata ha fatto richiesta referendaria, né tantomeno nessun giudizio di costituzionalità è stato sollevato dinanzi la Corte Costituzionale. Pertanto i tempi dell’ultima fase, ossia la promulgazione, sono ASSOLUTAMENTE MATURI ed essendo lo Statuto regionale NORMA INTERPOSTA, ovvero dal valore inferiore alla Costituzione ma superiore ad una legge regionale, è di primaria e fondamentale importanza svolgere quella FASE NON DISCREZIONALE di PROMULGAZIONE DELLO STATUTO, che la più accreditata dottrina definisce FASE INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA. Chiediamo quindi che la Costituzione venga rispettata e con essa gli altissimi valori di cui è intrisa.

Vorremmo aggiungere che nelle ultime settimane ci siamo sentiti ripetere numerose volte da Lei, Presidente Frattura, che lo Statuto è incompleto sotto vari aspetti e che è stato adeguato solamente nei numeri imposti dall’alto e non nella rimodulazioni dei carichi di lavoro. Siamo tutt’ora in attesa di conoscere in maniera puntuale quali siano le lacune che Lei e la sua Giunta intercetta e sulle quali ha intenzione di intervenire in senso migliorativo.

Ebbene anche noi ravvisiamo che lo Statuto risulti lacunoso su uno dei temi a noi più cari come la democrazia diretta, ma, in piena assunzione di responsabilità, metteremmo momentaneamente da parte questa nostra richiesta, per completare: l’iter legislativo, la successiva entrata in vigore e non lasciare la regione inadempiente nella definizione del numero massimo di Assessori come richiesto dal Decreto Legge 138/11.

Vorremmo essere fiduciosi su quanto dichiarato e messo a verbale da Lei, Presidente, nella seduta del 10 maggio della I Commissione,durante la quale rassicurava i presenti affermando testualmente “che la questione relativa al numero dei Consiglieri e degli Assessori non ha nulla a che vedere con quella relativa alla promulgazione dello Statuto regionale”.

Visto che noi però non crediamo che questa manovra sia del tutto estranea all’operazione “V Assessore” riteniamo opportuno chiederle di promulgare lo Statuto anche al netto delle valutazioni, piene di forse e probabilmente, dell’Avvocatura di Stato.

Ci troviamo a dibattere su una mozione che ha anche un altro obiettivo, ovvero quello di bloccare una delibera di giunta  sull’abrogazione di una legge regionale che, senza troppi giri di parole, apre la strada all’inserimento di un quinto assessore, operazione questa, che a nostro avviso ha il solo fine di riconsolidare certi equilibri politici tutti interni alla maggioranza e senza considerare pienamente l’aumento dei costi della politica, legati sia alle indennità, sia ai costi degli apparati e delle segreterie di cui un assessorato necessita, anche se il Presidente Frattura ha chiaramente dichiarato un mantenimento dei costi attuali, cosa che avremo premura di verificare.

Tralasciando questo aspetto, che comunque ci vede costernati, passo immediatamente all’analisi tecnica della delibera di Giunta in esame. Ci preme, inoltre, dover specificare che la norma che fissa a 4 il numero di assessori c’è, è chiara ed è contenuta in quello Statuto che Lei, Presidente, ancora non promulga.

La delibera effettivamente abroga una legge regionale nata morta, come si dice in gergo, in quanto in palese contrasto con lo Statuto vigente poiché deroga al disposto dell’art. 20, ponendo un grave difetto di gerarchia delle fonti.

Di conseguenza quello che stiamo facendo è a nostro avviso perder tempo, mentre le questioni più importanti e dirimenti vengono svolti in completa autonomia dalla Giunta senza il benché minimo coinvolgimento della minoranza che questo Consiglio ha il compito di tutelare.

Non possiamo che prendere atto dunque che la proposta di legge regionale n.1, quindi il primo atto legislativo, atto che dovrebbe inaugurare una stagione di cambiamento ha, in effetti, il sapore delle vecchie abitudini. Riscontriamo in essa tutte le caratteristiche del passato: necessità e urgenza di mantenere illesi gli equilibri politici, scarsa attenzione ai risvolti che possono produrre tali ATTI e completa non curanza dei problemi reali dei cittadini molisani.

Ci teniamo a sottolineare che i nostri spunti di riflessione non sono affatto tesi ad emulare i modi di fare opposizione del centro destra, che quando forza di Governo ha elevato a tal punto il numero di membri in Aula che si arrivò a contare 8 assessori esterni e 30 consiglieri, ma nascono per porre dei seri spunti di riflessione su cui vi invitiamo a soffermarvi.

Alla luce di tutto ciò voteremo SI alla mozione in oggetto, ma non prenderemo parte né al dibattito e né tantomeno alla votazione del prossimo punto all’ordine del giorno inerente la proposta di legge n. 1 “Abrogazione della legge 5 novembre 2012, n. 21”

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