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venerdì, Aprile 26, 2024

Carrese di San Martino: questa diretta “s’ha da fare!”

AttualitàCarrese di San Martino: questa diretta "s'ha da fare!"

di NICOLA VITALE

Pasquale Di Bello nel suo articolo pubblicato su “Il giornale del Molise” titola “Carrese di San Martino: cronaca di una morte annunciata”. A rischio una tradizione millenaria.
Francamente devo ammettere che il titolo mi ha sconvolto nel pensare un solo minuto la mancanza della corsa dei carri nei tre comuni basso molisani San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone.
Sulla valorizzazione promozione di questa manifestazione ho già scritto in più occasioni il mio pensiero, avviando in tempi non sospetti la proposta di vincolo sulla strada dei carri, concretizzatasi nel 1984 con la declaratoria del Ministero per i Beni Culturali per il tramite della Soprintendenza del Molise. Il Ministero tra l’altro mediante l’Istituto Centrale per Demoetnoantropologia, ha provveduto nel 2007 alla catalogazione delle manifestazioni e tra queste vi è la corsa dei carri in onore di San Leo e la festa di San Biagio; il giorno 11 aprile prossimo, tra l’altro, ci sarà a Roma presso il Museo Nazionale delle Tradizioni, il convegno“Beni Immateriali in Visione” con l’inaugurazione della sala regia del laboratorio audio- visivo per cui verranno proiettati filmati riguardanti anche la Carrese e San Biagio.
Comunque, lo scopo del vincolo, lo voglio rammentare, sulla strada Comunale San Leo non era di tutelare la strada in se ma occorreva farlo affinchè la corsa dei carri rivestisse carattere di notevole interesse storico, culturale ed etnoantropologico e quindi potesse essere sottoposta a tutela l’intera manifestazione.
Oggi la corsa dei carri è stata oggetto di numerose, controversie, contestazioni e prese di posizioni anche contraddittorie o volutamente rese contradittorie ed in seguito darò un mio pensiero.
Premesso che con i moderni mezzi a disposizione lo svolgimento della corsa viene ripresa e fotografata dalla benedizione dei carri davanti alla chiesa di San Pietro Apostolo fino alla fine della corsa stessa.
Ottimo è stato in questi ultimi anni la possibilità della diretta televisiva dell’intera festa a partire dai giorni precedenti la corsa fino al suo completo svolgimento, dando la possibilità a tutti di poterne godere o di criticare. Apprezzamento per la diretta televisiva viene dai tanti Sammartinesi e Molisani emigrati all’estero o nelle città italiane che non potendo rientrare hanno la opportunità se pur lontani di vivere le emozioni, le ansie e la soddisfazione di poter vedere in diretta quello che loro hanno più a cuore e che purtroppo hanno dovuto lasciare.
Pare che per quest’anno a causa dei tanti adempimenti da mettere in atto ai fini della tutela degli animali che vi partecipano e delle persone che vi assistono, non vi sia la capacità economica per affrontare la spesa. E’ vero che in tempi di ristrettezze tutti dobbiamo stringere la cinghia, ma se si sanno bilanciare le risorse mettendo in atto una vera e propria spending review della carrese, sono convinto che ce la si possa fare. Se invece quest’anno la diretta televisiva non si farà, si creerebbe un danno di immagine notevole alla tradizione stessa mettendone a rischio la genuinità; penso invece che nessuno debba temere, perché saranno rispettati tutti i canoni che la normativa impone non solo alla tutela dei partecipanti ma anche a quella della tradizione.
Quando il cronista scrive: “cronaca di una morte annunciata”. A rischio una tradizione millenaria a mio avviso sbaglia per una serie di motivazioni:
1) la corsa dei carri è da riconoscere quale bene immateriale e quindi sottoposta a tutela ai sensi dell’art. 7 bis (Espressione dell’identità culturale collettiva contemplata dall’UNESCO) del Decreto legislativo n. 42 del 22/01/2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”;
2) la legge 189 del 20/07/2004 concernente il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate, all’art. 3 dice che le disposizioni del codice penale non si applicano altresì alle manifestazioni storiche e culturali autorizzate dalla regione competente;
3) la Regione Molise con la legge Regionale del 11/04/2005 n. 12 dal titolo “Disposizioni concernenti le manifestazioni storiche e culturali autorizzate dalla Regione ai sensi dell’art 3, comma 1 della legge 20/07/2004 n. 189 (sopra citata), riconoscimento della loro rilevanza di patrimonio storico – Autorizzazione – Disciplina; riconosce all’art.2 comma 1 al primo posto le carresi dei comuni di Portocannone, San Martino in Pensilis ed Ururi ed al comma 2 sono considerate “manifestazioni storiche e culturali”
4) La Circolare Martini del 22 luglio 2011 concernente la disciplina di manifestazioni popolari pubbliche o private per le quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati all’art. 1 comma 2 recita “A tutela delle tradizioni, usi e consuetudini locali, le manifestazioni di cui al comma 1 sono autorizzate previa presentazione di una relazione tecnica dell’ente o comitato organizzatore e previo parere favorevole della commissione comunale o provinciale per la vigilanza integrata da un veterinario della ASL territorialmente competente e da un tecnico di cui alla lettera d) dell’Allegato A (un tecnico della FISE Federazione Italiana Sport Equestri nel nostro caso). A tal fine la commissione verifica il rispetto dei requisiti tecnici e delle condizioni essenziali finalizzate alla tutela dell’incolumità pubblica e del benessere degli animali di cui all’allegato A”. Essa disciplina tutta una serie di azioni volte alla tutela ed al benessere degli animali, azioni attuabili e che migliorano quello che già si faceva con la precedente circolare del 2009.
Credo che chi oggi non autorizzi o non consenta lo svolgimento della tradizionale corsa dei carri, possa essere punibile per mancata tutela di un bene storico e culturale riconosciuto e tutelato dalla legge.
Essendo un bene tutelato e quindi di pubblico godimento occorre attuare tutte quelle iniziative che consentano non solo la tutela e la valorizzazione, ma anche la FRUIZIONE mettendo in atto tutte quelle iniziative che consentono, quanto più possibile, il pubblico godimento della tradizionale corsa dei carri ed è per tutte le considerazioni e motivazioni sopra esposte che non è possibile che la diretta televisiva della Carrese del 30 aprile 2013 non sa da fare.
Oggi le CARRESI del Basso Molise sono riconosciute patrimonio Storico – Culturale e non possono essere né strumentalizzate ne vessate da parte di chi che sia.

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