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sabato, Maggio 4, 2024

Marcello Pastorini “La sanità molisana paga le scelte della politica”

QDMarcello Pastorini "La sanità molisana paga le scelte della politica"

Il sistema sanitario molisano è vittima di una serie di scelte che la politica ha effettuato negli ultimi anni. Le scelte politiche hanno consentito la nascita di un’offerta sanitaria privata non solo per compensare servizi non erogati dal sistema sanitario pubblico, ma anche reparti e ambulatori in contrapposizione e in competizione con l’eccellente offerta pubblica esistente. La politica negli anni scorsi, tra l’altro, ha dato l’impressione, di puntare sulla sanità non come strumento per la cura e il miglioramento del benessere, ma come mezzo per creare consenso. Nel tempo questo ha comportato una crescita della spesa sanitaria non sostenibile dalla Regione Molise. Viste le conseguenti pressioni del governo nazionale, per porre rimedio all’eccesiva spesa sanitaria, la politica non ha puntato sulla qualità e ha proposto tagli che , a volte, non hanno comportato risparmi poiché hanno colpito servizi che la popolazione utilizzava con gradimento e riconoscenza e hanno prodotto spostamento dei pazienti molisani nelle regioni vicine con relativo aumento delle passività. La logica che ha guidato i tagli e la creazione di nuove strutture è stata quella elettoralistica e sono stati premiati solo alcuni centri molisani, quelli con maggior numero di abitanti e quindi di elettori. La politica non solo non ha eliminato con opera di oculata razionalizzazione i reparti e ambulatori pubblici doppioni che riscuotevano nella popolazione “meno riconoscimenti”, ma ha addirittura consentito la nascita di copie private che nel tempo hanno indebolito, in numero di prestazioni, le strutture pubbliche di qualità. Con il tempo alcuni ospedali colpiti dalla scure cieca della politica hanno perso la loro funzione ovvero quella di centri di riferimento per la cura dei cittadini, le scelte politiche hanno reso i nosocomi pazienti moribondi in attesa del trapasso. La politica aveva promesso la creazione di strutture in grado di sostituire quanto eliminato con i tagli, anche con la funzione di diminuire le passività fornendo un servizio ai cittadini molisani che altrimenti avrebbero dovuto rivolgersi fuori regione. Questi nuovi servizi avrebbero dovuto dare un senso all’esistenza di strutture ospedaliere in smantellamento: purtroppo i tagli ci sono stati, dei nuovi servizi neanche l’ombra se non operazioni elettoralistiche di durata limitatissima. Oggi, senza neanche aspettare l’insediamento della nuova giunta molisana, subito dopo le elezioni, dei burocrati commissari hanno staccato la spina, per questo diversi ospedali sembrano spacciati e morti, lasciando senza speranza chi ancora credeva di poter rimediare agli sbagli commessi nel passato. La sfida della politica di oggi è quella di recuperare le eccellenti professionalità costruite con sacrifici, dare un senso alla strutture presenti nel territorio, offrire un servizio sanitario che tenga conto delle esigenze della popolazione, anche dei centri svantaggiati geograficamente in aree in spopolamento.

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