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sabato, Maggio 4, 2024

Lavoro e sanità, primo banco di prova per il governatore Frattura

EvidenzaLavoro e sanità, primo banco di prova per il governatore Frattura
Oggi vertice in giunta regionale a Campobasso tra Regione, Fondazione Giovanni Paolo II e Sindacati. Quarantasette infermieri rischiano il posto.

Le posizioni sugli esuberi tra la Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso e la Regione Molise restano distanti. La procedura di licenziamento, avviata per 47 infermieri, va avanti mentre il presidente Paolo Frattura aveva chiesto ai vertici della ex Cattolica di interromperla almeno per 30 giorni, il tempo necessario a valutare tutte le strategie possibili per evitare il taglio del personale.

Dalla Fondazione, invece, è arrivata solo la concessione a non licenziare i lavoratori questo mese, ma la procedura non subirà alcuno stop. Oggi Frattura ne ha preso atto e ha abbandonato quasi subito il tavolo delle trattative. “Non accolgo con piacere questa decisione – si è limitato a dire – che sarà elemento di valutazione per il proseguo dei rapporti tra la Fondazione e la Regione”.

In giunta regionale a Campobasso sono arrivati tutti i sindacati di categoria e i rappresentanti dei lavoratori della struttura sanitaria, che chiede nuovi contratti di natura privata per i dipendenti e un taglio sullo stipendio del 15% per tre anni. Una linea che i sindacati non condividono. “Assolutamente no – ha ribadito il segretario della Funzione pubblica della Cisl, Nicola Lallianche se abbiamo fatto delle aperture verso l’azienda. Questo perché siamo disponibili a dialogare, sempre che non ci siano chiusure nei nostri confronti. Noi siamo convinti – ha concluso Lalli – che questi 47 infermieri possano essere utili all’azienda anche in futuro”.

Ma i vertici della Fondazione insistono: “Non ci sono abbastanza risorse per gestire il personale attuale – ha spiegato Vito Penna, in qualità di rappresentante della ex Cattolica – il budget per i lavoratori ha già sforato i due milioni e mezzo di euro. Stiamo cercando di risparmiare in ogni settore, ma bisogna capire che non possiamo mantenere i costi di una struttura pubblica. Il rischio, continuando così, è anche quello di chiudere”.

Il governatore del Molise ha per le mani una vicenda non facile da risolvere. Frattura ha chiesto tempo per valutare ogni strada possibile anche alla luce del suo nuovo incarico di commissario per la sanità in Molise che dovrà dividere, fino al 30 aprile, con il commissario uscente Filippo Basso. I due si incontreranno il 27 marzo. Per il presidente della Regione, però, gli obiettivi da centrare restano due: tutelare il livello occupazionale e garantire la qualità dei servizi.

Rispetto al piano sanitario approvato ieri dal commissario Basso, lo stesso Frattura ha ribadito che intende prima capire i contenuti del documento per poi cercare di agire nell’interesse del territorio e non sono mancate le critiche al vecchio governo: “Fino all’ultimo tavolo di 10 giorni fa la Regione si è dimostrata inadempiente rispetto agli accordi”. Insomma, la partita non è facile da giocare, ma si sapeva già in campagna elettorale che la sfide sul lavoro e sulla sanità sarebbero state il primo banco di prova per il nuovo governatore del Molise.

 

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