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venerdì, Marzo 29, 2024

Isernia, esclusa la lista Pdl

RegioneIsernia, esclusa la lista Pdl

Erano le 23,30 della notte scorsa quando la commissione elettorale provinciale, presso il tribunale di Isernia, ha emesso la sua decisione ufficiale sulle liste escluse dalle elezioni regionali nel collegio proporzionale pentro: si salvano Udeur, Fare Molise e Rialzati Molise, restano fuori Pdl, Comunisti e Lavoro, Sport e Sociale di Camillo Colella. L’integrazione dei documenti effettuata dai rappresentanti delle liste è servita a recuperarne la metà delle sei inizialmente depennate dalla competizione elettorale. Abbastanza delicata la situazione di Camillo Colella, candidato presidente di Lavoro, Sport e sociale, che ha presentato nel proporzionale la lista solo a Isernia e che, vedendola esclusa, si è rivolto all’avvocato Colalillo per approntare l’immediato ricorso. Infatti non è ancora chiaro se possa restare in corsa solo nel maggioritario, come presidente, senza liste nel proporzionale. Colella sostiene di sì, ma spera comunque nel ripescaggio della sua lista nel proporzionale.
Delicata anche la vicenda del Pdl, che ha visto la sua lista esclusa anche dopo l’integrazione dei documenti. In pratica resterebbero fuori dalla competizione De Bernardo, Crolla, Scampamorte e Lombardozzi. Quattro dei candidati di punta del centrodestra.
Le tre liste escluse definitivamente a Isernia, a questo punto, possono essere ripescate solo da una decisione della Corte d’Appello, o del Tar. Gli avvocati sono già al lavoro per la presentazione dei ricorsi.
Oltre le tre liste escluse, ci sono anche esclusioni individuali che riguardano Gino Di Silvestro, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, candidato con Rialzati Molise, e Tonino Izzi, sindaco di Rocchetta, candidato con i socialisti. Anche per loro due, gli avvocati sono al lavoro per i ricorsi che ne chiederanno la riammissione.
La scure dei giudici di primo grado, a Isernia, è stata impietosa, non è stata fatta alcuna eccezione, se non quelle giustificate dalla presentazione di documenti e spiegazioni inappuntabili.
Certamente l’atteggiamento inflessibile dei magistrati della commissione elettorale è da collegare all’esigenza di ammettere solo liste e candidati con tutti i requisiti in ordine per evitare successivi ricorsi e annullamenti, come si è già verificato per le elezioni regionali del 2000 e del 2011.
Chi ci guadagna, al momento, sono solo gli avvocati, soprattutto quelli più prestigiosi che hanno il loro da fare a preparare decine di ricorsi ed eccezioni procedurali.

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