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domenica, Maggio 5, 2024

Mezzogiorno di fuoco. Alle ore 12 di oggi scadono i termini per presentare liste e candidati. Parte la campagna elettorale più difficile per la storia del Molise

AperturaMezzogiorno di fuoco. Alle ore 12 di oggi scadono i termini per presentare liste e candidati. Parte la campagna elettorale più difficile per la storia del Molise

di PASQUALE DI BELLO

E’ fissata per oggi alle ore 12 la scadenza per la presentazione di liste e candidati alle prossime elezioni regionali. Negli schieramenti sono ore febbrili per decidere aspetti centrali ancora aperti, come quello della composizione dei rispettivi listini al maggioritario. Trattative e compromessi dell’ultima ora potranno determinare le sorti di quella che si annuncia la campagna elettorale più incerta e difficile della storia politica molisana.

Mentre ci accingiamo a scrivere questa nota (sono circa le 22:30 di venerdì) è in onda il confronto tra i cinque candidati alla Presidenza della Regione Molise trasmesso da Telemolise. Con la sola esclusione dei candidati di 5 Stelle e Rivoluzione civile, Antonio Federico e Antonio De Lellis, entrambi sereni, è evidente e palpabile l’alta tensione che corre invece tra gli concorrenti: Paolo Di Laura Frattura (Centrosinistra), Michele Iorio (Centrodestra) e Massimo Romano (Costruire democrazia). I tre, e chiaro e lo sanno, sono in corsa per conquistare lo scranno più alto della Regione. Quella che domani a mezzogiorno partirà, è di certo la campagna elettorale più incerta e imprevedibile della storia politica molisana. Certamente la più difficile e impegnativa, tali e tanti sono i fattori di composizione, scomposizione e decomposizione del quadro politico che si sono succedute. A mezzogiorno, quando si saranno chiuse le porte dell’ufficio elettorale allestito presso la Corte d’Appello di Campobasso sapremo chi è dentro e chi è fuori, nei listini e nelle liste; capiremo, in buona sostanza, la consistenza degli schieramenti in campo.

Alcune cose, in attesa di conoscere il resto, tuttavia già le sappiamo. La prima è quella uscita di scena dell’ormai ex presidente del Consiglio regionale: Mario Pietracupa. Nel corso di una conferenza stampa, dopo le voci di una sua esclusione dal listino maggioritario di Frattura, ha annunciato che non correrà per le regionali. E’ legittimo, a questo punto, chiedersi chi correrà (se qualcuno correrà) per Rialzati Molise, il neonato movimento politico centrista sorto dalle ceneri dell’Adc. Più che rialzare il Molise, perdonate il bisticcio, bisognerebbe che i centristi ora rialzassero se stessi, messi in una posizione che se non è a pelle di leone, poco ci manca. Oltre alla vicenda Pietracupa, c’è poi quella di Sel. Sinistra ecologia e libertà è anch’essa sparita dal listino maggioritario di Frattura: divisa e lacerata al proprio interno per via dell’allargamento centrista della coalizione, è finita vittima della malattia infantile della sinistra radicale: il frazionismo. Il tentativo di Candido Paglione di rientrare in Consiglio regionale con una candidatura blindata al maggioritario è fallita dinanzi alla levata di scudi interna di chi lo ha accusato di aver piegato il partito alle proprie ambizioni personali.

Andando avanti, scopriamo anche di sapere altre cose: ad esempio che l’Udeur è un partito immortale, come il proprio segretario regionale, Vincenzo Niro. Un partito che è come i cipressi, fa ombra alle tombe altrui ma, per se stesso, appartiene alle piante sempreverdi, quelle che hanno sempre lo stesso colore (in questo caso la stessa faccia), tanto che si mettano a destra quanto che transitino a sinistra come è accaduto in queste ore.

Sul versante centrodestra, invece, degno di segnalazione è lo scontro Fusco – Cavaliere, due big del Pdl che cercano la formula della vita eterna (quella politica) qualora il loro mentore, Michele Iorio, dovesse uscire sconfitto dalla tornata elettorale. Come i protagonisti di una ideale quadriglia, i due fanno movenze politiche che aprono la strada al concorrente, ma è una finzione. Fusco vorrebbe Cavaliere nel listino di Iorio e Cavaliere, restituendogli la strada e la pariglia, cerca di fare altrettanto. Il pensiero di entrambi è uno: in caso di sconfitta di Iorio, il Pdl in provincia di Campobasso conquisterà un solo seggio sicuro e per conquistarlo occorreranno due cose: prendere voti e far fuori la concorrenza interna. Fusco e Cavaliere sono uno concorrente dell’altro e di spezio, per entrambi, non ce n’è.

Mancano poche ore e da qui a poco sapremo. In attesa che il Mezzogiorno di fuoco scocchi per il Molise e ci riveli gli arcani ora celati auguriamoci almeno una cosa: che nessuno faccia macelli con liste, listini, candidati e candidatini e, soprattutto, con le firme. Non vorremmo, per la distrazione di qualcuno, tornare di nuovo a votare tra un anno e mezzo. A proposito, ma se alle 23, mentre stiamo chiudendo questa nota, nessuno o quasi ha presentato le liste (fanno eccezione 5 Stelle e Rivoluzione civile), qualcuno può spiegarci come sono state raccolte le firme di cittadini ed elettori?

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