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sabato, Aprile 20, 2024

Isernia, consiglieri senza speranze

QDIsernia, consiglieri senza speranze

La mancanza di una nuova legge elettorale regionale, calibrata sulla riduzione dei posti in consiglio regionale, da trenta a venti, e sui risultati del censimento 2011, rischia di provocare pesantissime conseguenze per la rappresentatività elettorale del territorio pentro.
Ma andiamo con ordine. Il taglio ai consiglieri ha già prodotto una vistosa riduzione dei seggi spettanti alla provincia di Isernia, da sette a quattro. Ma sarebbero quattro se scattassero tutti i quozienti, in caso contrario si passerebbe al calcolo dei resti.
Guardando ai risultati delle elezioni del 2011, con quegli stessi numeri, oggi in provincia di Isernia sarebbero eletti solo due consiglieri regionali: Filoteo Di Sandro e Lucio De Bernardo. Gli altri diciotto tutti in provincia di Campobasso.
Insomma un’ecatombe. Il quorum necessario, con la diminuzione del numero di inquilini da eleggere a Palazzo Moffa, è salito in modo vertiginoso. Ci vogliono, secondo calcoli attendibili, in provincia di Isernia 10.215 voti, in quella di Campobasso 9.900.
Nel 2011 solo il Pdl superò in provincia di Campobasso questa quota con oltre ventimila voti, il PD superò di poco i 12 mila voti. Tutti gli altri al di sotto degli 11 mila e solo con Idv e Udc poco sopra i 10 mila. In provincia di Isernia solo il Pdl arrivò oltre i 13 mila voti. Seconda lista della circoscrizione, con circa 7.600 voti, fu Progetto Molise.
Ciò significa che se i risultati fossero uguali, solo una lista otterrebbe il quorum eleggendo sicuramente un consigliere. Per tutte le altre scatterebbe la lotteria dei resti. Uno scenario da brividi soprattutto in provincia di Isernia, anche per molti candidati che dispongono di una consistente dote di preferenze. Sono in tanti quelli che si stanno facendo i conti anche perché, con la frammentazione che si prospetta, con la possibilità addirittura di cinque candidati presidenti in lizza (Iorio per il centrodestra, un “centrista”, Frattura per il centrosinistra, Romano per Costruire Democrazia, Antonio Federico per i Grillini e forse un candidato del Movimento alternativo di sinistra), c’è il rischio che le coalizioni perdenti possano eleggere ben pochi consiglieri. Senza dimenticare i “grillini” che potrebbero eleggere uno se non addirittura due consiglieri regionali, togliendo ulteriore spazio ai candidati delle altre liste. Ma per la provincia di Isernia rischia di essere devastante l’effetto della nuova distribuzione dei seggi. Se tutto andrà bene si passerà dai 7 attuali ai 4 possibili, ma potrebbero addirittura essere soltanto due gli eletti della circoscrizione pentra proprio perché il gioco dei resti favorisce senza dubbio la provincia di Campobasso, dove ogni lista sarà composta da 12 candidati contro i 4 di Isernia. E con 12 candidati è più facile prendere un numero superiore di voti e, quindi, un resto maggiore rispetto ad Isernia.

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