Su 136 comuni, si sono presentati solo una decina di sindaci e le sedie vuote, soprattutto in un incontro che riguarda un tema così delicato, hanno fatto arrabbiare i presenti.
Doveva essere un “processo” al Piano sanitario regionale ma alla fine sul banco di accusa sono finiti gli amministratori che hanno disertato la Conferenza dei sindaci. L’organismo era stato convocato oggi a Campobasso proprio per discutere del contestato strumento redatto dal commissario Filippo Basso.
Su 136 comuni, si sono presentati solo una decina di sindaci e le sedie vuote, soprattutto in un incontro che riguarda un tema così delicato, hanno fatto arrabbiare i presenti. “I sindaci sono coloro che conoscono il loro territorio. La loro presenza qui è fondamentale per affrontare questi problemi. Occorre più responsabilità rispetto ai lavori di questa Conferenza che sta affrontando un argomento che riguarda tutti i cittadini”. Lo ha detto il presidente della Conferenza dei sindaci, Gino Di Bartolomeo.
Sulla stessa linea anche gli amministratori in aula a Campobasso (nella sede dell’Asrem) che hanno criticato l’assenza dei loro colleghi. Ma alla fine, di Piano sanitario si è anche parlato. Tutti contestano i tagli che mettono in discussione servizi fondamentali ai cittadini. Sotto accusa anche il ridimensionamento degli ospedali sul territorio e le le loro riodotte funzioni. I numeri sono contenuti in un documento di 150 pagine in cui si parla di tagli ai posti letto che passeranno dai 1.283 (del 2011) ai 1.180 previsti fino al 2015, di cui 730 nel pubblico e 450 nel privato. Rispetto al 2011 sono 103 i posti letti in meno.
