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venerdì, Aprile 19, 2024

Isernia, la Provincia è salva

EvidenzaIsernia, la Provincia è salva

All’ultimo minuto.
La Provincia di Isernia nata da una crisi di governo, 42 anni fa, è salva oggi, nel 2012, dopo 42 anni, grazie ad un’altra crisi di governo, quella dell’esecutivo Monti, sfiduciato da Berlusconi.
E via Berta deve dire grazie proprio al deputato molisano Silvio Berlusconi se oggi può tirare un sospiro di sollievo. Infatti, a causa dell’elevato numero di emendamenti presentati dai senatori del Pdl e a causa della crisi della maggioranza, il governo ha ritirato il decreto legge che riorganizzazva le Province minori, accorpandole a quelle maggiori.
Negli ultimi giorni, a dire il vero, c’era un po’ più di ottimismo sul futuro della Provincia in quanto, tra gli emendamenti presentati, ce n’era anche uno che tutelava le regioni ordinarie con due sole province. Si tratta di Umbria, Molise e Basilicata. L’emendamento chiedeva che in tutte le regioni in cui era una sola la provincia da accorpare, la riorganizzazione non dovesse andare in porto.
Su quell’emendamento c’era stato anche il via libera preventivo del governo. Ma oggi è tutto superato perchè l’esecutivo Monti, prendendo atto dell’impossibilità di rispettare i tempi di approvazione del decreto, sessanta giorni, ha ritirato l’intero testo dello stesso decreto.
Insomma, aria di festa in via Berta dove si dava già per scontato l’accorpamento con Campobasso, riportando indietro l’orologio della storia molisana di ben 42 anni. Quando, per qualunque pratica o parere amministrativo, i cittadini dell’Altomolise erano costretti a fare un viaggio di cento chilometri per arrivare a Campobasso.
Ma i problemi non erano solo quelli dell’abolizione della struttura Provincia. Infatti, a cascata, sarebbero stati tagliati tutti gli uffici provinciali delle varie amministrazioni. Compresi prefettura, questura e comandi delle varie armi.
Per il 2012 difficlmente si parlerà ancora di soppressione della Provincia. Se ne parlerà, se se ne parlerà, nel 2013 dopo le elezioni politiche, con il nuovo governo. Sempre se il nuovo governo che verrà fuori dalle urne insisterà sulla strada degli accorpamenti.

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