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venerdì, Aprile 26, 2024

Trappole “killer”, la Forestale denuncia due bracconieri a Montenero Val Cocchiara

AttualitàTrappole "killer", la Forestale denuncia due bracconieri a Montenero Val Cocchiara

Numerosi controlli condotti dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, hanno portato alla luce diversi episodi di bracconaggio che continuano a minacciare la pregiata fauna selvatica presente in tutto il territorio provinciale. Tra i diversi episodi rilevati, anche grazie alle segnalazioni di volontari ed appassionati al numero di emergenza ambientale 1515, spiccano i casi di Montenero Valcocchiara e Pozzilli dove sono stati sequestrati due lacci d’acciaio nascosti nella vegetazione e pronti ad uccidere mammiferi come lupi e cinghiali, ma ovviamente, non essendo selettivi, potenzialmente pericolosi anche per l’orso marsicano e gli altri mammiferi.A Montenero Valcocchiara, in località Pantano Zittola, il laccio era stato posizionato su una passerella in legno che consente l’attraversamento del piccolo corso d’acqua, pronto a stringersi intorno al collo dei malcapitati mammiferi. Dopo la segnalazione gli agenti forestali del comando stazione di Forlì del Sannio hanno sorvegliato l’area anche con l’ausilio di fototrappole e sono riusciti ad individuare le persone responsabili del gravissimo episodio. DSR di 79 anni e DFF di 67 anni, entrambi residenti nel centro Pentro, entrambi sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per tentato furto venatorio e concorso in tentato maltrattamento di animali. Uno dei due, in possesso di regolare licenza, anche per caccia fuori dai periodi autorizzati, in zona protetta e con mezzi non autorizzati. Poiché l’area è abitualmente frequentata da esemplari di lupo e orso marsicano, l’episodio ha destato particolare attenzione in un’area dove, purtroppo, il bracconaggio non è casuale né sporadico. A Pozzilli, la tempestiva segnalazione al 1515, ha consentito ai Forestali di salvare la vita ad una femmina di cinghiale preso al laccio. Grazie al contributo del segnalante è stato possibile liberare l’animale e ridargli la libertà, salvandolo da morte certa, anche se non è stato possibile individuare i responsabili del gravissimo gesto. Le indagini sono ancora in corso sulla base degli elementi raccolti sul posto.

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