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venerdì, Aprile 26, 2024

Operai forestali senza stipendio, ma i fondi ci sono

QDOperai forestali senza stipendio, ma i fondi ci sono

Anche quest’anno, purtroppo, a causa della mancanza dei fondi, una parte di noi, quelli che svolgono il servizio AIB, sono  senza percepire la retribuzione del mese di settembre, questo a fronte di una disponibilità di € 1.000.000,00 messa a disposizione dell’Agenzia della Protezione Civile nella metà del mese di luglio 2012, dalla Giunta Regionale. Precisiamo, che in totale gli addetti allo svolgimento di tale servizio sono circa 80 unità. Al momento della sottoscrizione del contratto di lavoro, il giorno 14 luglio 2013, gli addetti dell’ Agenzia,responsabili del servizio AIB,  in via precauzionale ci hanno riferito di non sollevare pretese a riguardo dei dispositivi di sicurezza individuale, per via della mancanza di fondi, fornendoci nella migliore delle ipotesi un paio di scarponi, ma, nel contempo , mediante il responsabile della sicurezza,si sono preoccupati di illustrarci la normativa vigente a riguardo, invitandoci esplicitamente al rispetto della stessa. Di fatto, interessandosi , meramente dell’esclusivo aspetto burocratico, ma tralasciando in effetti la effettiva sicurezza degli addetti. Quest’anno, per giunta, e per la prima volta, si è addirittura ricorso ad evitare le ore di straordinario, per razionalizzare al massimo le risorse, a discapito del servizio. Quello che ci chiediamo è come sia possibile spendere € 1.000.000 per lo svolgimento di un servizio che occupa  poco più di 80 unità lavorative per circa 3 mesi? E’ pur vero che in questa Regione vengono spesi € 700.000 per l’itinerario sentimentale, € 100.000 per la salvaguardia della patata turchese, € 450.000 per il museo del profumo, e potremmo continuare per molto tempo ad elencare questo sperpero di denaro pubblico, ma quello che ci sembra assurdo, e che, a fronte di 22 mila movimenti franosi, un territorio ad elevato rischio idrogeologico, e, si aggiunga il POR 2007- 2013 è in fase conclusiva, questa classe politica dirigente predilige opportunamente finanziare è realizzare queste inutili iniziative, mentre mette in discussione il diritto al lavoro di circa 200 persone, e la sicurezza del territorio stesso. Vogliamo ricordare che la politica negli ultimi anni ha gestito qualcosa come 1.250.000.000,00 €, patrimonio che poteva rappresentare per il Molise veramente un volano di sviluppo, ma invece, accentrando nelle mani di poche persone, la gestione di questa cospicua somma, si è dato modo di incrementare esclusivamente una politica di tipo clientelare, che prevedeva solamente un ritorno elettorale e personalistico, a discapito degli interessi collettivi, del territorio, e della salvaguardia del diritto al lavoro. Purtroppo questo è evidente, basti pensare a Solagrital, allo zuccherificio, vere e proprie catastrofi sociali, senza sottovalutare la nostra che sicuramente e di eguale portata . Quello che da sempre il nostro Comitato ha recriminato con forza, il rispetto delle regole, la trasparenza amministrativa, la programmazione hanno trovato conferma nei fatti degli ultimi mesi. Programmare è indispensabile per il futuro della nostra categoria, ma oseremo dire di tutta la Regione. Adesso siamo stanchi è umiliati da questa gravosa è annosa situazione, anche alla luce degli avvenimenti, che purtroppo, mettono atrocemente in risalto come il denaro pubblico venga sperperato indegnamente, per altri fini, o comunque per scopi meno importanti che la tutela del diritto al lavoro. Pensiamo sia opportuno tutelare innanzitutto il diritto al lavoro, magari poi la patata turchese. Perdonateci, ma l’indignazione  nel pensare che noi dobbiamo stare a casa per tre – quattro mesi , e percepire il prossimo stipendio nel mese di maggio 2013, quando le circostanze, legate al dissesto idrogeologico del territorio,e la tutela dell’enorme patrimonio boschivo, unite alle risorse finanziarie e ad una programmazione lungimirante da parte della Giunta Regionale, ci permetterebbero a tutti di essere impegnati per l’intero anno, svolgendo un utilissima attività di salvaguardia e di prevenzione, restituendo così ad un intero settore un po’ di dignità sociale.  Questo, non vuole, è non è assolutamente un attacco gratuito verso nessuna persona, autorità, o gruppo politico, e semplicemente lo sfogo di un gruppo di lavoratori, di cittadini, che è stufo di questa politica e del sistema che essa ha generato, dove nessuno, o quasi, è immune da responsabilità e da colpe, tutti in egual modo, e in proporzione al ruolo che ricopre. Vogliamo chiarezza sul nostro futuro, vogliamo capire, che, come, è quando, riprenderemo la stagione 2013, sperando che non sia sempre il solito triste iter di tutti gli anni fatto di manifestazioni a singhiozzo per la recriminazione del diritto al lavoro, e/o per elemosinare gli stipendi maturati. Ci auguriamo di no, fiduciosi che qualcosa possa davvero cambiare e che la politica finalmente si occupi e si preoccupi dei drammi sociali presenti nella nostra Regione.

 

 

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