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venerdì, Aprile 26, 2024

Tac in manutenzione al San Timoteo: 42enne di Larino trasferito in Puglia, è grave. Il sindaco Puchetti: “Vado in Procura”. Chiusi i punti di primo intervento a Larino e Venafro

AperturaTac in manutenzione al San Timoteo: 42enne di Larino trasferito in Puglia, è grave. Il sindaco Puchetti: "Vado in Procura". Chiusi i punti di primo intervento a Larino e...

Un malore improvviso per un uomo di 42 anni di Larino, un fortissimo mal di testa, la corsa al pronto soccorso del San Timoteo di Termoli: impossibile però fare la Tac, rimasta fuori uso per alcune ore. Sono stati attimi concitati per i medici del reparto di emergenza alle prese con una sospetta emorragia cerebrale e con un giro convulso di telefonate. Poi la decisione di trasferire il 42enne a San Giovanni Rotondo, dove ora è ricoverato in condizioni serie. La Tac dell’ospedale di Termoli proprio oggi era spenta per un intervento di manutenzione ordinaria già programmato. Alle 14 è tornata in funzione. Un intervento di routine e che non dovrebbe creare grossi disagi, se non fosse che si tratta dell’unica Tac di tutto il Basso Molise, con un bacino di utenza di oltre 100mila persone. Tutto è successo proprio nel primo giorno di chiusura dei punti di primo intervento degli ospedali di Larino e Venafro.

“Quello che è successo conferma ancora una volta le criticità legate all’offerta sanitaria nel Basso Molise e soprattutto alla rete di emergenza urgenza, maggiormente nel periodo estivo quando la popolazione raddoppia o triplica” ha commentato il sindaco di Larino Pino Puchetti. “C’è un solo presidio ospedaliero, un solo pronto soccorso, peraltro carente, e un sistema di 118 che non solo non è stato potenziato, come era stato annunciato dai vertici Asrem, ma addirittura è anch’esso insufficiente. I cittadini del Basso Molise non possono essere considerati di serie B” alza la voce Puchetti, parlando di un nuovo caso di malasanità e denunciando di non essere stato ancora ricevuto in Regione insieme agli sindaci del Basso Molise.

Il sindaco ha annunciato che chiederà alla Procura della Repubblica se con la chiusura del Punto di Primo Intervento di Larino possano ravvisarsi gli estremi di interruzione di pubblico servizio. Puchetti poi insiste perché qualcuno prenda in mano la Sanità. Da quasi due mesi ormai il Molise non ha ancora un commissario ad acta, perché il Governo centrale non ha ancora proceduto alla nomina. Purtroppo una rivoluzione da cui non si può al momento tornare indietro e diretta conseguenza – come già spiegato dal governatore Donato Toma- dell’accordo Stato-Regioni approvato ad agosto 2016 su proposta del commissario Frattura, quando si era decisa la riconversione degli ospedali di Larino e Venafro e l’attivazione temporanea dei punti di primo intervento, in sostituzione del pronto soccorso.

Una soluzione temporanea, appunto. Il tempo è scaduto e il piano di rientro, purtroppo va attuato, rispettando la fredda legge dei numeri. Puchetti ora chiede che l’impianto del decreto Balduzzi vada rivisto, prendendo spunto dalla proposta lanciata qualche giorno fa dal Comitato San Timoteo e cioè quella di battere i pugni a Roma per chiedere la modifica del decreto, che tanto ha penalizzato il Molise. Il momento è propizio, ora che c’è un nuovo governo, che si definisce del ‘cambiamento’. Secondo molti, solo questo potrebbe salvare la sanità, stando ai tecnici però la proposta sarebbe impraticabile.

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