Foto compromettenti, contenuti offensivi, minacce. Sono solo alcune delle armi usate dai bulli del nuovo millennio per intimidire e prendersi gioco delle loro vittime sui social o sulle chat. Sono il terrore dei ragazzi più deboli. Per imporsi, per fare del male, colpiscono facendo leva sugli aspetti estetici, sulla timidezza o sugli orientamenti sessuali delle vittime. Spesso e volentieri le conseguenze di questi attacchi sono devastanti, se non irreparabili. Donne e ragazze sono i bersagli preferiti, è stato detto durante un incontro sul cyberbullismo organizzato dalla Fidapa di Isernia. Respingere gli attacchi non è semplice, ma in qualche modo ci si può difendere. La prevenzione, come sempre, può aiutare a prevenire o perlomeno contenere il fenomeno. Da questo punto di vista la scuola può e deve giocare un ruolo da protagonista. E in effetti nel mondo della scuola qualche passo importante in avanti è stato fatto. Ma anche le famiglie devono fare la propria parte. I figli vanno seguiti, incoraggiati e sostenuti.