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mercoledì, Maggio 1, 2024

Regionali: scenario confuso e legge elettorale in bilico

EditorialiRegionali: scenario confuso e legge elettorale in bilico

 

Di GIOVANNI MINICOZZI

Uno scenario politico sempre più confuso, quello molisano, alla vigilia di una campagna elettorale che si preannuncia incerta e velenosa. Ai blocchi di partenza si presentano, al momento, due schieramenti politici divisi al loro interno e il Movimento 5 stelle. A meno di riunificazioni, oggi imprevedibili, saranno cinque i candidati alla Presidenza della Regione, ovvero: l’uscente Paolo Frattura, il rappresentante dell’Ulivo 2.0 (si parla con insistenza di Roberto Ruta, il quale, nei primi sondaggi effettuati, si colloca già al secondo posto alle spalle dei pentastellati con un consenso del 26%), Michele Iorio, che insiste sulla sua candidatura, l’altro candidato dei partiti di centrodestra di cui non si conosce il nome e l’aspirante Presidente del Movimento 5 stelle (si parla del consigliere regionale Antonio Federico, ma l’ufficialità non c’è).

I cinque candidati potrebbero scendere a tre solo nel caso di una ricomposizione nei due schieramenti politici, che passa, inevitabilmente, per una ritirata di Paolo Frattura e di Michele Iorio, al momento entrambe non prevedibili.

Esistono poi alcune variabili indecifrabili che complicano ulteriormente lo scenario politico e sono: Antonio Di Pietro, in predicato per un posto al Parlamento, a suo dire solo se ci sarà l’accordo tra Pd e Mdp almeno sul maggioritario, dando per scontato che il “Rosatellum” vada in porto. In caso contrario, come si collocheranno l’ex Ministro e il figlio Cristiano in Regione? Nel centrosinistra di Frattura e Fanelli oppure nell’Ulivo 2.0? La scelta, nonostante le dichiarazioni nette in favore dell’Ulivo 2.0 rilasciate nelle settimane scorse da Antonio Di Pietro, appare ancora in bilico.

Sospesa, infine, anche la scelta di Aldo Patriciello, che in più occasioni ha affermato: “Io non voglio vincere, ma in Regione devo vincere!”. Un’affermazione emblematica che però non fa comprendere la direzione di marcia dell’eurodeputato di Forza Italia. Sosterrà ancora Paolo Frattura o ritornerà nel centrodestra puntando su un candidato in grado di riunire la coalizione?

Intanto il Governatore ha incassato il consenso di undici consiglieri di maggioranza, compreso quello di Cristiano Di Pietro, sulla sua proposta di legge elettorale che prevede, tra le altre cose, l’eliminazione del voto disgiunto e del listino maggioritario, la doppia preferenza di genere, lo sbarramento di coalizione al 10% e il collegio unico regionale che, però, potrebbe essere bocciato in caso di voto segreto in aula.

Sugli inquilini di Palazzo D’Aimmo pesa, però, il vergognoso silenzio tombale che ha avvolto le tante vicende giudiziarie del presidente Paolo Frattura diventato nei fatti indegno di ricoprire quel ruolo e impresentabile dal punto di vista istituzionale.

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