di LUCIA LOZZI
Comunali ad Isernia, stesso scenario, stessi programmi, stavolta più ricco il panorama di aspiranti consiglieri alla ricerca del trampolino di lancio. Le comunali ad Isernia si prospettano con tanti candidati, ma tra tanti, più o meno noti, più o meno interessati, più o meno sostenuti, quale la vera novità? La scelta di candidarsi di Concetta Sarachella, in arte Sara Cetty, nella lista di Sara Ferri il candidato aspirante Sindaco. Di origine rom, da sempre impegnata nel mondo della cultura e della mediazione culturale, della moda come stilista, del sociale e nella lotta per l’integrazione del mondo Rom e Sinti al nostro, e’ un esponente attiva e apprezzata della società civile che vive il quotidiano con le stesse difficoltà di tutti e che, pertanto, comprende cosa vuol dire affrontare problemi legati al lavoro, alla disoccupazione, all’impoverimento. Da anni conviviamo, nella stessa città, con queste etnie numerose e radicate. Culture, usanze, costumi e lingue diverse che vivono in pace, e con grande civiltà, con noi e con le nostre consuetudini, rispettandole. Lei ama dire,” diverse sono le etnie, uguali sono i diritti”. Ed è con questo spirito, con la sua professionalità, che sceglie di scendere in campo con tutta la determinazione che una donna può avere. Questa scelta, che mira al riconoscimento e all’integrazione di un’identità e di un patrimonio culturale e linguistico locale, contestualmente, nasce dal rispetto per la città e gli abitanti di Isernia, dall’esigenza di inclusione concreta per dare, così, un reale contributo alla ripresa della nostra città, sia dal punto di vista sociale che da quello culturale. Come, d’altra parte, già è avvenuto in altri paesi europei, la presenza di un’esponente rom dimostra il grado di civiltà, di maturità, di senso civico e di inclusione sociale della nostra realtà. Altro che Molise che non esiste. Intervistata, in tutta onestà, ha evidenziato, ancora una volta, la semplicità, la pragmaticita’, la concretezza e la determinazione di una Concetta Sarachella che conosciamo e, fa ben sperare che anche il suo contributo possa essere determinante per la ripresa della nostra città.
Cio’ che mi ha spinto a scendere in campo è stata la mia coerenza che metto in quello che faccio, da tempo e non solo ora, e che porto avanti, nonché il rispetto che ho per la città di Isernia e gli isernini. Un rispetto che mi impone di agire per questa città in modo tangibile, con tutta la mia concretezza per dare un contributo fattivo alla ripresa e al fermento di una città che mi sembra spenta. Le scelte si fanno mettendoci anche la faccia .
Il programma della lista civica, che vede in Sara Ferri il candidato aspirante Sindaco, e’ un programma ben strutturato, vasto, chiaro, concreto che vuole mettere in campo tutte quelle azioni che possano ridare dignità e respiro ad una città come Isernia CHE HA IL DIRITTO DI VIVERE E NON DI SOPRAVIVVERE! Personalmente sono stanca delle solite facce, dei soliti volti, di persone che promettono cose pur di ambire a quella che è la loro vana gloria. Sono stanca delle ingiustizie e delle perdite di tempo. Oggi c’è bisogno di persone che fanno la differenza. La differenza la si puoi fare occupandosi e approfondendo le problematiche reali che vivono tante persone nel quotidiano. Persone che non riescono a pagare una bolletta o un affitto a fine mese, a mangiare, sì perché esiste anche questo se non lo sapete, ad assicurare più un futuro ai figli. Genitori, ormai 50/60enni che non riescono a mantenere più la propria famiglia perché hanno perso il lavoro e che loro volta hanno figli senza lavoro, giovani senza futuro! In una realtà, dove si parla di civiltà, di sicuro non ci può essere emancipazione se non si vince il pregiudizio su chi ha un colore di pelle diverso dal tuo, a partire dai rom e sinti un popolo che ancora oggi vive discriminazioni continue. Siamo stanchi, e anche se “LE CULTURE SONO DIVERSE, I DIRITTI SONO UGUALI”. La differenza la fanno i fatti, ovvero quello che faccio da sempre portando avanti tante battaglie;
la nostra è una città che ha un valore storico e culturale, è assurdo che non ci sia un’università, è assurdo avere un auditorium e non poterlo sfruttare, con tanti artisti che abbiamo, per un problema di natura economica, è assurdo che ci siamo spazi abbandonati e non poterli dare ad associazioni che da anni lavorano per il nostro territorio , è assurdo pensare a scuole, dove ci sono i nostri figli, il cui rischio sismico alto non viene calcolato se non quando si verificano forti scosse, è ingiusto pensare a chi non ha forza e voce, i nostri anziani, spesso dimenticati e privati del diritto di curarsi perché la sanità sta morendo e perché non hanno soldi. Allora è il momento di attivarci e svegliare le coscienze sopite. Darsi una possibilità per cambiare qualcosa.