Il lieto fine della vicenda di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti italiani rapite lo scorso luglio in Siria, continua a far discutere. E non solo per la questione del riscatto e per i presunti contatti con i filo islamici. C’è anche chi vede una forte disparità di trattamento rispetto ad altri sequestri che hanno avuto meno clamore mediatico. Lo sostiene Michele Cristinzio, fratello di Irene, l’insegnante originaria di Monteroduni rapita in Sardegna nell’estate del 2013. Per lei – ha detto – è mancato l’impegno da parte delle istituzioni: «Le istituzioni sono ancora latitanti. Sono lieto per il ritorno a casa di Greta e Vanessa, ma devo constatare che lo Stato italiano è bravo a controllare la Siria, ma non la Sardegna. A questo punto se Renzi taglia i rami secchi, come le Prefetture, fa bene». In tutto questo tempo Michele Cristinzio ha condotto anche indagini parallele. Ha chiesto informazioni, ha contattato diverse persone in sardegna, tuttavia senza successo: «Ho trovato solo nebbia. Come ha detto la Palombelli in una trasmissione televisiva nazionale, bisogna scavare in famiglia. Ritengo che sappiano molte cose», ha concluso Michele Cristinzio.
Monteroduni. Insegnante sequestrata in Sardegna, Michele Cristinzio: “Istituzioni latitanti. E chi sa non parla”
