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martedì, Aprile 30, 2024

Prefetture salve, Leva bacchetta la Fanelli: ignora l’impegno dei parlamentari

AperturaPrefetture salve, Leva bacchetta la Fanelli: ignora l'impegno dei parlamentari

danilo-leva-5005-416x300di GIOVANNI DI TOTA

E’ evidente che il boccone gli è andato di traverso. Danilo Leva non perde ormai occasione per bacchettare le dita di Micaela Fanelli, che ogni due per tre prende tablet e smartphone e scrive encomi all’indirizzo dei suoi prodi.

Il segretario del Pd, sindaco di Riccia e in odore di assessorato alla Regione, ha esultato con tanto di punto esclamativo per la buona notizia del salvataggio della prefettura di Isernia.

Una retromarcia a razzo del governo sulle 23 prefetture da accorpare per i tagli alla spesa pubblica, innestata per mano del ministro dell’Interno. E’ stato lo stesso Angelino Alfano ad annunciare di aver presentato un emendamento con il quale, di fatto, azzerava la proposta di seccare i 23 presidi dello Stato in altrettanti capoluoghi. Tra i quali Isernia.

Anche i sindacati, ha scritto Micaela Fanelli, annunciano che la prefettura di Isernia è salva. Ma, ha subito precisato la segretaria del partito democratico, lo avevamo già saputo dal sottosegretario Rughetti, arrivato qualche giorno fa in Molise.

Una punturina che ha fatto sobbalzare Danilo Leva, anch’egli promotore di un emendamento sottoscritto da altri 23 deputati: “Noto che il segretario – ha scritto il deputato – continua a ignorare il lavoro svolto dai parlamentari e che ha bisogno di esultare pure quando i meriti non sono i suoi. Ma si sa – ha rincarato Leva – l’arrivismo della Fanelli non conosce limiti, neppure quelli che il buon senso suggerirebbe”.

I due, è abbastanza chiaro, sono da tempo ai ferri corti. Ed è abbastanza evidente che la permanenza sotto lo stesso tetto è diventata insostenibile.

Tuttavia per Danilo Leva si tratta di sostanza e non di forma, perché – nel caso specifico – non devono esserci province figlie del brutto anatroccolo ed è importante che il decreto che ne sanciva le differenze finisca nel cestino e non sul binario morto, come da tempo sostiene il segretario. Le province sono tutte uguali e Isernia, ha concluso il deputato, merita più rispetto e meno improvvisazione”.

Non è il tempo delle polemiche – l’invito della Fanelli – semmai guardia ancora alta e lavorare insieme per salvare anche la Corte d’Appello.

Punto esclamativo. E va bene. La sindachessa, però, non perde occasione per parlare della sagra dell’uva di Riccia,  del gemellaggio dei riccesi in Belgio, della fondovalle del Tappino che porta a Riccia. Come segretaria del principale partito di governo, invece, latita nel 90 per cento dei casi. Dai disastri della sanità, alla vergogna del trasporto pubblico, dalla crisi dell’edilizia al tracollo delle aziende dell’agroalimentare. Mai una nota, mai un commento, un indirizzo del segretario regionale del partito democratico. Che ha sposato una sua personalissima linea politica: non disturbare il manovratore.

 

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