Altri accertamenti e nuovi esami. Il corpo di Francesca Ercolini resta a Roma, a disposizione della magistratura, anche dopo l’autopsia eseguita al Policlinico Umberto I.
La salma della giudice di Campobasso, trovata senza vita nella sua casa di Pesaro, non è stata restituita alla famiglia. Rimarrà nella capitale per il tempo necessario al medico legale, Vittorio Fineschi, per condurre le indagini richieste dalla procura dell’Aquila.
Un caso che ha tutti i contorni del giallo, anche se la morte della magistrata, nipote di Angiolina Fusco Perrella, è stata archiviata come suicidio.
Una conclusione sulla quale la famiglia della donna, in particolare la madre Carmela, ha sempre sollevato dubbi. Francesca Ercolini fu trovata la mattina di Santo Stefano del 2022 con un foulard al collo legato alla ringhiera della scala interna dell’appartamento nel quale viveva con il marito e il figlio minorenne.
Proprio il marito era stato indagato in un primo momento con altre persone, tra cui il medico legale che aveva effettuato l’ispezione del cadavere.
Ora la procura dell’Aquila ha riaperto le indagini e l’autopsia. Il corpo di Francesca Ercolini è stato riesumato al cimitero di Riccia, dove era sepolto e trasferito a Roma per tutti gli accertamenti del caso.
Il medico legale, Vittorio Fineschi, ha eseguito la Tac per accertare se vi siano lesioni e nel caso vi fossero di che natura queste siano e cose le abbia provocate. Per avere le prime risposte bisognerà attendere tre mesi. Nel frattempo, sempre su disposizione della Procuratore Alberto Sgambati,i Ris dovranno ricostruire la scena del ritrovamento del corpo. Un accertamento che suggerisce di tenere il corpo di Francesca Ercolini ancora a Roma a disposizione degli investigatori.