“La mancanza di precipitazioni significative sta sconvolgendo i normali cicli stagionali nelle campagne”. Ad affermarlo è la Coldiretti che evidenzia una situazione climatica anomala ad altissimo rischio per i raccolti dell’intera annata.
“La natura è in tilt – ha spiegato il Direttore regionale di Coldiretti, Aniello Ascolese – e le piante sono state ingannate da una finta primavera, dopo un mese di gennaio estremamente mite”. Una anomalia dopo un 2019 che è stato in Italia il quarto anno più caldo dal 1800, con una temperatura superiore di 1 grado rispetto alla media di riferimento dopo i record di 2014, 2015 e 2018.
“Questo clima – ha evidenziato Ascolese – mette l’agricoltura in una situazione di pericolo perché espone le piante al rischio di gelate, con l’arrivo del freddo, e la conseguente perdita delle produzioni e del lavoro di un intero anno. Emblematico è l’esempio dei tanti alberi da frutto che stanno fiorendo ma rischiano di non portare a maturazione i frutti se i fiori verranno bruciati dal gelo”.
“In Basso Molise – dicono ancora da Coldiretti – i terreni secchi seminati a cereali rischiano di non far germogliare ed irrobustire a dovere le piantine che verranno gelate dal repentino abbassamento delle temperature o peggio spazzate via in caso di piogge violente”. I problemi non si esauriscono con i cereali ma toccano anche gli ortaggi, che già necessitano di irrigazioni di soccorso. “Per fronteggiare tali emergenze – spiega Ascolese – fondamentale è l’operato dei Consorzi di Bonifica verso i quali, peraltro, la Regione non ha ancora assunto le necessarie determinazioni per uscire da una fase di estrema criticità, a tutto svantaggio del settore agricolo.
“L’agricoltura – conclude Aniello Ascolese – è l’attività economica che più di tutte vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, con sfasamenti stagionali ed eventi estremi, e per questo necessita di un’attenzione e di un sostegno particolari”.