Una tradizione rinnovata che si ripete negli anni. Nella serata del 21 gennaio, i cittadini di Acquaviva d’Isernia hanno festeggiato il loro santo patrono Anastasio. Come sempre gli abitanti si sono ritrovati nella piazza centrale del paese all’imbrunire e dopo la raccolta dei rami di ginepro nei boschi del territorio comunale, hanno allestito il mega falò dedicato al santo. Toccante il momento dell’accensione del fuoco accompagnato dalla musica e dai fuochi pirotecnici. La parte dominante delle manifestazioni in favore del Santo, a parte i riti religiosi, è proprio il falò che i cittadini accendono il 21 a sera, giorno precedente della festa. Gran parte, se non tutti i residenti del paese, pochi giorni prima dell’accensione della “FOCATA”, così chiamata da tutti i cittadini, rastrellano dalle campagne limitrofe rami secchi e verdi, ginepri e i resti dei vigneti potati e per portarli sulla piazza del paese. La raccolta dei rami di vite era un modo anche per ripulire i terreni coltivati a vigneti. Il falò era ed è rimasto un modo per raccogliere in un unico posto del paese tutti i cittadini, al fine di fortificare e mantenere saldi i rapporti sociali con tutti. Era ed è un momento per raccontare avvenimenti e fatti di vita dalle generazioni fino ad oggi.