DI GIOVANNI MINICOZZI. Riflettori sempre accesi sul sistema sanitario regionale da parte del tavolo tecnico nazionale che continua a perseguire, invano, l’ambito pareggio di bilancio.
Dodici anni di piano di rientro e dieci di commissariamento non hanno prodotto alcun risultato positivo se non lo smantellamento parziale del servizio sanitario regionale
.Nell’ultimo periodo i responsabili ministeriali hanno alzato il livello delle imposizioni chiedendo ai commissari Angelo Giustini e Aida Grossi di fare piena luce non solo sui quattro milioni è duecentocinquantuno mila euro, incassati dalla Regione per effetto dell’aumento delle aliquote Irap e Irpef
mai versati sul conto dell’Asrem, ma anche una verifica sui sessantacinquemilioni di euro ricevuti per solidarietà da altre regioni nell’anno 2017.
In sostanza i commissari ad acta hanno ricevuto dai ministeri l’ordine di fare chiarezza sui conti della sanità riferiti agli ultimi esercizi finanziari poiché, al loro dire, i conti non tornano.
Intanto qualcosa si muove sul fronte della cronica carenza di personale con la stabilizzazione di circa centocinquanta infermieri che però già operano da anni nel servizio sanitario regionale e,dunque, il problema resta più o meno irrisolto in attesa dello sblocco dei turn-over e dell’assunzione di nuovo personale.
È da sottolineare che le regioni disastrate come il Molise, vedi la Calabria, hanno rilanciato la proposta avanzata qualche mese addietro da Angelo Giustini, sbeffeggiato da più parti è anche dal Presidente Donato Toma, di affiancare i medici militari a quelli in servizio negli ospedali per fronteggiare temporaneamente la carenza di personale. Nemo profeta in patria, ma tant’è!
Nel frattempo si attende la nomina del direttore generale dell’Asrem in sostituzione di Gennaro Sosto che ha preso servizio dal primo settembre presso l’Asrem di Napoli 3. Tanti i nomi che circolano, anche di esperti qualificati provenienti da altre regioni, ma dovrebbe spuntarla l’attuale direttore generale della salute Lolita Gallo.
Nelle ultime ore è trapelata anche la notizia della bocciatura del conto economico dell’Asrem relativo al 2018 da parte del commissario Angelo Giustini.
Con l’aria che tira ,dunque, appare sempre più difficile uscire dal piano di rientro e riorganizzare il sistema sanitario.
Nonostante tutto però una buona notizia è arrivata da Venafro con il ripristino delle terapie domiciliari in loco a beneficio dei disabili costretti a recarsi a Isernia dallo scorso primo luglio. Infatti nell’incontro chiesto e ottenuto dalla presidente della IV commissione Filomena Calenda con il direttore amministrativo dell’Asrem avvocato Antonio Forciniti, il direttore del distretto sanitario di Isernia Lucio De Bernardo e un delegato della associazione Arcobaleno è emerso che dal primo settembre il servizio sarà disponibile anche presso l’ambito territoriale sociale di Venafro.
“Voglio ringraziare i vertici dell’Asrem -ha dichiarato Filomena Calenda – per aver affrontato la problematica in modo tempestivo e per aver coinvolto le associazioni di volontariato chiamate a svolgere un ruolo attivo nel processo decisionale”.