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sabato, Aprile 27, 2024

Isernia: donna muore dopo intervento alla colecisti, sequestrata la salma

AperturaIsernia: donna muore dopo intervento alla colecisti, sequestrata la salma

E’ morta ieri dopo nove giorni di coma, a seguito delle complicazioni di un intervento chirurgico alla colecisti. Stamattina i familiari di una donna di 53 anni di Colli al Volturno, operata all’ospedale Veneziale di Isernia, hanno presentato una denuncia ai carabinieri del Comando provinciale. Per loro, si tratta di una morte inspiegabile: vogliono che venga fatta piena luce su un decesso che ai loro occhi, al momento, non ha un perché.
La salma della 53enne intanto è stata posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria in attesa dell’esame autoptico che sarà svolto nelle prossime ore. Secondo i familiari della donna, assistiti dai legali Immacolata Petrarca e Rosina Ricci, la vicenda risale a due settimane fa, quando il 5 marzo venne ricoverata per alcuni dolori addominali, provocati da una probabile colica. Da lì la decisione di sottoporla ad una colecistectomia laparoscopica: un intervento chirurgico mini-invasivo che permette l’asportazione della colecisti. Secondo i familiari della donna, assistiti dai legali Immacolata Petrarca e Rosina Ricci, la vicenda risale a due settimane fa, quando il 5 marzo venne ricoverata per forti dolori al ventre, provocati da coliche addominali. Da lì gli esami e la decisione di sottoporla ad una rimozione della colecisti in laparoscopia, dunque un intervento chirurgico mini-invasivo abbastanza frequente e, come si diceva, di routine. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto: dopo l’operazione, eseguita il 13 marzo scorso dal chirurgo di turno, sono arrivati i problemi, complicanze post-operatorie, molto probabilmente un’emorragia interna, che hanno determinato un rapido e improvviso aggravamento delle sue condizioni di salute, tanto da rendersi necessario, almeno secondo quanto è stato riferito, un secondo intervento. Una volta stabilizzata, la donna è stata trasferita nel reparto di terapia intensiva per nove giorni ma non si è mai ripresa, fino al decesso di ieri.
Una morte al momento inspiegabile, secondo gli avvocati della famiglia, aveva un quadro clinico normale, che mai avrebbe fatto pensare ad un pericolo di vita.

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