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lunedì, Aprile 29, 2024

Bilancio di fine anno dell’Acem: “Edilizia in flessione nel 2023, possibile ripresa il prossimo anno con i lavori del Pnrr”

EvidenzaBilancio di fine anno dell'Acem: "Edilizia in flessione nel 2023, possibile ripresa il prossimo anno con i lavori del Pnrr"

Il 2023 si chiude in maniera soddisfacente per protocolli avviati e confronto con le istituzioni e i rappresentanti parlamentari regionali- per chiedere lo sblocco del superbonus e per le direttive case green- ma i dati lavorativi mostrano una flessione rispetto all’anno precedente. L’Acem-Ance ha tracciato un bilancio del 2023 nella sede di via Cardarelli a Campobasso e ha illustrato i piani in cantiere- è il caso di dirlo- per il prossimo anno.
Dopo un 2022 positivo- hanno spiegato in conferenza stampa Niro e Di Renzo- su cui hanno inciso gli effetti del bonus edilizio, nel 2023 si è registrata una flessione tra gennaio ed agosto, con una diminuzione di ore lavorate e persone impiegate. L’associazione però ha conseguito importanti risultati, come la sospensione decisa dal Tar del prezzario 2022- giudicato insoddisfacente- con successiva sentenza di cessazione della materia. Da qui ora nasce l’esigenza di redigere in Regione un nuovo prezzario, con una commissione che rappresenti anche il settore dell’edilizia. Fanno molto ben sperare le interlocuzioni avute con il presidente Roberti e gli assessori Marone e Cefaratti- ha spiegato Corrado Di Niro, anticipando che per i lavori del dopo sisma, iniziati nel 2002 si è chiesta una verifica del fatto e del da fare, in modo che venga data la precedenza al pagamento dei lavori già compiuti. Grandi speranze si ripongono poi nei lavori del Pnrr che attendono il settore per il 2024. Tra i problemi segnalati restano, oltre alla lentezza dei pagamenti degli uffici regionali, quelli legati al reperimento di manodopera, problema che ha dato vita a due interessanti progetti: uno con l’associazione “Dalla parte degli Ultimi”, per il tirocinio e poi impiego dei migranti rifugiati e richiedenti asilo e l’altro con l’amministrazione carceraria (partito già nel 2021), un piano di inclusione per i detenuti che allo stato attuale vengono formati e impiegati nel recupero di aree interne all’istituto di pena ed eventualmente, una volta fuori, potranno esserlo nei cantieri.

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