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venerdì, Aprile 19, 2024

Inquinamento a Venafro, Ispra: “Contaminazione diffusa”. Le indagini della Procura di Isernia vanno avanti

AperturaInquinamento a Venafro, Ispra: "Contaminazione diffusa". Le indagini della Procura di Isernia vanno avanti

Da tempo il caso è sotto la lente di ingrandimento della Procura di Isernia. Negli uffici di piazza Tullio Tedeschi le indagini su cosa provochi l’innalzamento e lo sforamento delle polveri sottili nella piana di Venafro non hanno ancora messo a fuoco un elemento preciso.
Tuttavia, i fascicoli aperti hanno da tempo smosso le acque e messo in moto a vari livelli le istituzioni locali, regionale e nazionale, per arrivare ad una verità. E soprattutto trovare un rimedio per tutelare ambiente e salute dei cittadini.
L’istituto superiore per la protezione dell’ambiente, ha pochi giorni fa completato una relazione nella quale l’inquinamento in quell’area viene identificato come un ‘fenomeno diffuso’.
La Regione, per questo motivo, sta preparando una conferenza di servizi aperta a più comuni proprio per predisporre interventi a tutela dell’ambiente e della salute di chi risiede in questa zona. Una zona, stando alla relazione dell’Ispra e alle indagini aperte dalla Procura di Isernia, che è più vasta di quanto s’immaginava in un primo momento.
Il sito classificato potenzialmente contaminato dovrà essere bonificato. Ora, però, è indispensabile individuare le risorse che a livello locale nessuno ha. Per primo il Comune di Pozzilli, quello in cui ricade un territorio marcato in rosso nella mappa dell’inquinamento della piana.
Poi la Regione che ha già fatto sapere di non avere fondi con cui programmare un’azione di bonifica dei terreni e delle falde acquifere che, a giudicare dal rapporto dell’Ispra, riguarda un territorio molto vasto.
Per questo la Regione, proprio con la conferenza dei servizi, vorrebbe investire della questione direttamente il Governo e il ministero dell’Ambiente per ottenere fondi da impiegare per la bonifica della piana.
Nel frattempo negli uffici della Procura di continua ad indagare e mettere insieme tabelle e dati che, incrociati con la mappa delle industrie presenti nella zona, potrebbero disegnare eventuali responsabilità. Ma al momento, il miglior risultato arrivato proprio sotto l’impulso delle indagini della magistratura è quello di aver mosso le acque su una situazione che nell’area di Venafro ristagna da molto, troppo tempo.

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