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lunedì, Aprile 29, 2024

Detenuto nel carcere di Campobasso vince concorso nazionale di scrittura

CronacaDetenuto nel carcere di Campobasso vince concorso nazionale di scrittura

Un detenuto ospite della Casa Circondariale di Campobasso, di nome Dario, originario di Roma e padre di due bambini, ha vinto la sesta edizione del concorso nazionale di scrittura “Scrittodicuore” che ha coinvolto gli istituti carcerari di tutt’Italia.

La giuria tecnica ha premiato il suo scritto con questa motivazione: “L’autore di questa bellissima lettera, scritta di cuore e con il cuore, inaspettatamente mette a fuoco un aspetto struggente della detenzione: l’affettività dietro le sbarre che non riguarda solo le madri ma anche i padri. E dovrebbe riguardare tutti noi perché i bambini sono le prime vittime della carcerazione dei genitori”.

Il concorso è promosso e organizzato dal Comune di Campobasso e dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica di Brunella Santoli e con la collaborazione della Direzione della Casa Circondariale di Campobasso nell’ambito di Ti racconto un libro laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione 2022. Per i componenti della giuria, gli scrittori Franco Arminio, Pino Roveredo, Camilla Baresani e Anna Giurikovic Dato, la lettera di Dario “è destinata a tutti, una sorta di monito a riflettere e a prenderci cura di questi cuori grandi e piccoli, che termina con l’ottimismo e il sorriso di chi guarda al presente come ad una fase transitoria ma necessaria per vivere il futuro e riprendersi tutto”.  Lo scritto vincitore ha emozionato non solo i giurati ma anche i presenti alla cerimonia di premiazione, svoltasi nel carcere di Campobasso e nel corso della quale, per la prima volta, è stato possibile consegnare il premio direttamente al vincitore. Al secondo posto si è piazzato, Enrico, ospite nella Casa circondariale di Bergamo, che prende spunto da un fatto di cronaca recente e racconta “le urla inascoltate che strappavano la gola di Oscià e le mani pesanti che gli toglievano il respiro. Parole che rammentano le preghiere e le suppliche di chi non c’è più. Ma quel giorno il mondo non ha visto, e la giustizia si è mescolata con l’ingiusto”. La giuria tecnica ha anche segnalato la lettera di Davide, un altro ospite della Casa circondariale di Bergamo, che si rivolge al carcere, visto come luce in fondo al tunnel, come interlocutore, come affetto. La Giuria Giovani, composta da Salvatore Dudiez, Roberta Tanno, Elena Sulmona e Angelica Calabrese ha invece voluto segnalare la lettera scritta da Rita, della Casa circondariale Rebibbia di Roma, che racconta le emozioni di un amore a prima vista nato dietro alle sbarre.

 

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