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martedì, Aprile 23, 2024

Covid 19, arrivano le Unità mediche speciali di continuità: l’assistenza dall’ospedale passa al territorio

AperturaCovid 19, arrivano le Unità mediche speciali di continuità: l'assistenza dall'ospedale passa al territorio

Tre squadre speciali, composte da giovani medici che hanno risposto al bando pubblicato dall’Asrem. Saranno operativi nei distretti sanitari di Campobasso, Termoli e Isernia. Si tratta delle unità mediche speciali di continuità assistenziale per la gestione domiciliare dei pazienti affetti dal Coronavirus che non hanno necessità di essere ricoverati in ospedale. L’Asrem cambia strategia nella lotta al Covid: dall’ospedale si passa direttamente sul territorio, garantendo l’assistenza direttamente a casa, evitando di appesantire gli ospedali.

I medici saranno dotati di dispositivi di sicurezza idonei, di strumentazioni e di auto con autista e faranno capo a sedi di appartenenze distinte dalla Guardia medica e saranno sottoposti periodicamente ai test per il Covid 19.

Dopo la fase di addestramento – ha spiegato la presidente dell’Ordine dei medici di Campobasso, Carolina De Vincenzo – andranno direttamente a domicilio dei pazienti Covid, divenendo, di fatto, il braccio armato sul territorio di tutti gli operatori sanitari. Ben oltre la fase dei tamponi – ha aggiunto – adesso è necessario individuare precocemente e trattare il maggior numero possibile di pazienti affetti da Covid per contenere il contagio, evitare le complicanze, limitare i ricoveri e salvare vite umane. Purtroppo – ha proseguito la De Vincenzo – ci sono giunte voci da parte di alcuni amministratori locali, di cittadini ed anche di operatori sanitari che paventano la possibilità di contagio da parte delle Unità mediche speciali direttamente ai loro stessi colleghi e quindi alla comunità. Se un medico attua tutte le misure idonee e necessarie – ha spiegato – le possibilità di infezione si riducono al minimo. Il problema ancora una volta è culturale: il terrore irrazionale che stigmatizza gli operatori che vengono anche solo a contatto dei casi Covid è un atteggiamento intollerabile in medici preparati e consapevoli, che attuino efficaci misure di protezione individuale e sanificazione degli ambienti di lavoro. Non dobbiamo guardarci dalle Unità medici e speciali – ha concluso la De Vincenzo – ma da chi non rispetta le misure di distanziamento sociale da chi, pur indossandoli, non sa usare correttamente i dispositivi di protezione, opportunamente diversificati in base alle categorie a rischio”.

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