Non ce l’ha fatta Thomas Hoti, il ragazzo di 20 anni di Macchiagodena, che era rimasto gravemente ferito nell’incidente del 31 gennaio, nello scontro tra un ducato e la Fiat su cui viaggiava, all’altezza del Bivio per San Massimo. Era ricoverato in Rianimazione al Cardarelli, dove i medici hanno tentato di tutto per tenerlo in vita. Troppo gravi le ferite riportate e le sue condizioni sono peggiorate e stamane il suo cuore ha cessato di battere.
Un giovane amato da tutti, in paese, a Macchiagodena, dove viveva con i genitori e i due fratelli più grandi. Lavorava in una officina meccanica. Paese che si era stretto alla famiglia anche in una veglia di preghiera organizzata dal parroco. Un via vai di amici e concittadini al Cardarelli in questi giorni. La madre e il padre di Thomas sono arrivati in Italia 22 anni fa. A Macchiagodena la loro casa, in una contrada a confine con Bojano. Cittadini italiani da 10 anni. “Per Thomas, solo due anni fa, per i suoi 18 anni – ha raccontato il sindaco Felice Ciccone – era stata organizzata una grande festa, la copia della Costituzione in regalo e l’amore, l’affetto di una intera comunità. La sua comunità”. Il primo cittadino questa mattina si è precipitato al Cardarelli, appena saputa la notizia. “La nostra è una comunità affranta, shoccata. In questi giorni di dolore Thomas era figlio di noi tutti” ha detto con la voce rotta dalla commozione.
I Carabinieri di Bojano hanno effettuato i rilievi per accertare cosa sia successo il 31 gennaio, quale la causa di quello schianto purtroppo fatale a una giovane vita che aveva un futuro davanti.