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giovedì, Aprile 18, 2024

Recuperati l’auto e il corpo di Vicky: Scientifica e consulenti della Procura al lavoro per cercare la verità. Spunta un video che ha ripreso la Panda

AperturaRecuperati l'auto e il corpo di Vicky: Scientifica e consulenti della Procura al lavoro per cercare la verità. Spunta un video che ha ripreso la Panda

La svolta sul caso di Victorine Bucci è arrivata con il tragico ritrovamento a Termoli in mare della sua auto. All’interno, purtroppo, anche il corpo di Viky scomparsa nella notte tra il 17 e il 18 dicembre. Circa sei metri di distanza dalla scogliera, a due metri e mezzo di profondità. Lì dove già un mese fa i sommozzatori avevano controllato. Le operazioni di recupero della Panda, iniziate di buon’ora, sono state molto lunghe e complesse. Decine gli uomini impegnati a terra e in acqua. E’ stato necessario spostare la vettura, grazie ad alcuni galleggianti, per avvicinarla al lato del molo e permettere poi alla gru di agganciarla con più facilità. In acqua i sommozzatori dei carabinieri hanno coordinato tutte le operazioni fino al momento in cui la macchina è stata tirata su e adagiata poi sul molo. La Scientifica si è messa subito al lavoro, così come i medici dell’Istituto di medicina legale di Bari. “Non appena verrà formalizzato l’incarico decideremo per l’autopsia – ha spiegato il professor Francesco Introna – Il corpo è in avanzato stato di decomposizione, bisogna capire da quanto tempo è in acqua, come è morta e da quanto è morta”. 

Le ipotesi investigative sono tutte ancora valide. Suicidio, incidente, omicidio? La Procura si è chiusa nel silenzio, evidentemente i tasselli non sono ancora al loro posto. Si è trincerata dietro un “Non possiamo dire nulla” ha commentato il procuratore Isabella Ginefra.

L’autopsia – è stato deciso – ci sarà la prossima settimana e su un punto, a microfoni abbassati, è stata chiara la Ginefra: “Solo l’autospia e l’esame cinematico sulla macchina ci potranno dare elementi chiarificatori di tutti i dubbi che possono esistere in questo momento. Abbiamo bisogno più che mai della Scienza, anche per confermare o smentire tutta una serie di ipotesi”. Una dichiarazione questa che mette ancora in gioco tutto. Solo ieri (21 gennaio, ndr) la Procura aveva deciso di rendere pubblica una segnalazione che risale alla mattina del 18 dicembre, in cui Vicky si è presentata in un ufficio pubblico di Termoli, alle 10,30, per chiedere informazioni su un documento. La testimonianza, definita certa e che faceva propendere anche per un eventuale allontanamento volontario, oggi vacilla alla luce anche di un video, di cui gli investigatori erano in possesso già da tempo. E cioè quello di un circolo nautico privato, che ha un sistema di videosorveglianza per la sicurezza delle barche. Una telecamera, in particolare, punta sull’ingresso, che dà sul molo. Tra le 5,30 e le 6 del 18 dicembre riprende l’auto di Vicky che entra nel molo. Una Panda rossa che si vede entrare, ma che non si vede uscire. Ora, che l’auto e il corpo sono stati ritrovati la segnalazione non può coincidere. Forse non risale alla mattina del 18, ma a quella del 17 o del 16. Qui il lavoro della Procura si complica ulteriormente. Anche perché secondo le prime verifiche dei consulenti è molto improbabile che l’auto anche prendendo un minimo di velocità possa essere riuscita a saltare gli scogli senza rimanere danneggiata o senza lasciare segni. La macchina ha il parafango anteriore saltato, il cofano aperto e il parabrezza sfondato. Le ruote sono integre così come anche i copricerchi. L’auto è stata trovata in un punto già controllato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. E allora quella vettura forse non è caduta da quel lato ed è stata spostata dalle correnti, oppure è stata gettata in acqua in un momento successivo alle ricerche dei sommozzatori. Gli interrogativi e i dubbi aperti sono ancora tanti, tutti ancora da sciogliere.

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