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sabato, Aprile 20, 2024

Da D’Annunzio al New York Times: è il fascino intatto della transumanza

AttualitàDa D'Annunzio al New York Times: è il fascino intatto della transumanza

Settembre andiamo, è tempo di migrare. E’ una delle poesie più celebri di Gabriele D’Annunzio, uno che la transumanza la conosceva bene e che cantava la sua terra forte e gentile, proprio come ne I Pastori.

Una poesia ripresa nientemeno che dal New York Times che, alla transumanza di Carmelina Colantuono, ha dedicato mezza pagina con tanto di foto di mandriano a cavallo.

Un tributo che sa di fratellanza, per quello che hanno rappresentato le mandrie e i cavalli anche per gli americani, ma anche di un diretto riconoscimento ad una tradizione fin troppo recente, se vista dagli Stati Uniti, millenaria se rapportata a quello che il trasporto delle mucche dai pascoli invernali a quelli estivi e viceversa hanno significato per i pastori di Molise, Abruzzo e Puglia.

Quasi per un erbal fiume silente, sulle vestigia degli antichi padri, i versi di D’Annunzio, tradotti approssimativamente dal prestigioso quotidiano newyorkese, per spiegare l’attraversamento di questo lunghissimo fiume d’erba che sono i tratturi, calpestati da secoli dagli allevatori, per far produrre il latte migliori alle vacche podoliche e i famosi formaggi della zona di Frosolone, il cui profumo, però, insieme a quello dei pascoli, nessuna poesia e nessun articolo per quanto prestigiosi possono trasmettere al lettore di turno.

Di certo una tradizione che la famiglia Colantuono continua tenacemente a tenere viva, ha ora una dimensione internazionale tale che investire sul tratturo e la transumanza è diventata quasi una scommessa a colpo sicuro.

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