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venerdì, Aprile 19, 2024

Anno scolastico al via, con meno alunni e i soliti problemi

AttualitàAnno scolastico al via, con meno alunni e i soliti problemi

908 alunni in meno rispetto allo scorso anno (787 in provincia di Campobasso, 121 in quella di Isernia), con un popolazione studentesca di 37 mila 109 unità.

La FLC CGIL – con il segreterio di categoria, Pino La Fratta – in occasione dell’apertura dell’inizio dell’anno scolastico, traccia il bilancio – non certo positivo – del settore, palesando quello che è, in Molise, il più alto decremento di studenti; nel 2006, ad esempio, c’erano oltre 10 mila alunni in più.

Il Molise – rileva il sindacato in una nota – resta la regione con la percentuale più bassa di classi in cui è attivato il tempo pieno (5,73 per cento a fronte di una media nazionale del 34 per cento). Una situazione dovuta ad organici insufficienti, ma anche alla mancata predisposizione da parte degli Enti locali dei servizi necessari (trasporti, mense scolastiche, locali adeguati).

L’analisi si pone anche sul taglio degli organici del personale docente ed Ata. Nel 2019/20 – sottolinea la FLC CGIL – nelle nostre scuole ci sarà un organico di circa 6300 lavoratori, tra cui 4900 docenti (di cui quasi 900 di sostegno) e 1400 ATA. In un decennio si sono persi circa 900 docenti curriculari, solo in parte compensati dalla creazione del cosiddetto “organico potenziato (circa 550 unità) e dall’aumento delle deroghe di sostegno.

Peggiore – dicono ancora dal sindacato – è la situazione per il personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario. In dieci anni sono stati tagliati 508 posti, mentre i plessi e i punti di erogazione del servizio rimangono sostanzialmente gli stessi, e sono aumentati i compiti e le incombenze dei lavoratori.

Anche la scuola molisana sconta, come il resto del paese, il problema del precariato. Nell’anno che va ad iniziare ci saranno 480 supplenti annuali o fine al termine delle attività didattiche (330 docenti e 150 ATA), chiamati a coprire cattedre o posti, da ricoprire mediante lavoratori stabili.

 

Insomma, secondo la CGIL, tutti affermano che la scuola è alla base della società: palestra di vita, di integrazione, di crescita personale e sociale. Eppure, a livello nazionale si continua a investire poco nel settore, mentre a livello regionale la discussione sul sistema d’istruzione è del tutto assente”. 

Il sindacato torna anche sul tema della riorganizzazione scolastica, avvenuta – si dice – senza alcun confronto con le parti sociali e che non affronta le criticità del sistema (pluriclassi, duplicazioni di indirizzi nelle scuole secondarie di II grado, mancanza di poli didattici, presenza di un numero abnorme di istituti omnicomprensivi).

In occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico, nel fare gli auguri per un buon anno scolastico a studenti e rispettive famiglia, il sindacato chiede ai politici, nazionali e regionali, al di là dei vuoti proclami e degli auguri istituzionali di rito si impegnino con azione concrete, per porre fine al declino a cui altrimenti è destinato il nostro sistema d’istruzione regionale.

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