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venerdì, Aprile 19, 2024

Toma: “La questione Sanità è politica, il mio interlocutore è il Governo”

AperturaToma: "La questione Sanità è politica, il mio interlocutore è il Governo"

“Il commissariamento della Sanità è un attentato alla forma di governo regionale. I Commissari sottraggono alla Regione la competenza concorrente in materia di Sanità”. È in questa affermazione, che fa peraltro riferimento  a talune criticità messe in rilievo dalla Corte Costituzionale, il senso della conferenza stampa con la quale il Presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha inteso affrontare in maniera diretta e senza giri di parole la questione delle questioni: la riorganizzazione del sistema sanitario regionale e le tagliole romane. “Trasferirò a Roma, sul piano politico, l’intera questione”, dice Toma, chiarendo quindi il percorso che intende fare per uscire dalle secche nelle quali ormai da anni si dibatte proprio la sanità molisana. A partire dal caso, ultimo ed eclatante, che riguarda la chiusura del “Punto nascite” all’Ospedale San Timoteo di Termoli. Un provvedimento del quale Toma, il prossimo 2 luglio, discuterà a Roma con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giorgetti. E’ questo il primo appuntamento di una serie che Toma affronterà nei prossimi giorni andando a Roma a prendere il toro per le corna, ovvero il Governo, con in testa i ministri della Salute Grillo e quello dell’Economia Tria, per smantellare il teorema del commissariamento perpetuo, poiché tale può considerarsi un provvedimento straordinario che ormai si protrae da ben 12 anni.

“Se Giustini afferma che i Commissari altro non sono che il braccio armato del Governo – dice Toma – allora io vado direttamente a rapportarmi con i mandanti. Trasformo la discussione dal rango tecnico a quello politico e vado dialogare direttamente con chi decide e non con chi esegue”. Sulla base di questo ragionamento, Toma conta di riaprire il Punto nascite di Termoli, puntando anche sulla ragionevolezza dei numeri: “I parti in basso Molise – dice – sono oltre 600 all’anno; allora perché chiudere Termoli?”, si chiede. Poi aggiunge: “semmai chiediamoci  perché si va a partorire fuori dal Molise e se non sia il caso di puntare su una forte campagna informativa che faccia comprendere l’assoluta bontà del punto termolese”.

Da fatto particolare, Toma passa poi alle questioni generali, riferendo che in sintonia con la Conferenza delle Regioni si sta lavorando ad un progetto di legge che punti alla abolizione dei commissari amenti e ad un pieno ripristino delle competenze regionali. “I commissari amenti vanno superati – dice – avendo dimostrato di non funzionare”. E su questo Toma innesta qualche stoccata politica. Bersaglio preferito il Movimento 5 Stelle. Chi ha chiesto a Roma la soluzione Giustini e chi, per ben nove volte (come dimostrano gli accessi a Palazzo D’Uva), ha mantenuto relazioni strette e costanti con i commissari?”. Poi, in conclusione, Toma sfodera un documento di conio recentissimo, proveniente dal Ministero della Salute. Si tratta della revoca del Decreto 77 emanato dal Commissario Giustini e che andava ad incidere sul sistema di fiscalità collegato al rientro del disavanzo sanitario. Un provvedimento censurato dal Governo nazionale e che, contrariamente alla prassi, non era stato concertato col governo stesso. Toma non lo dice, ma potrebbero esserci nei prossimi giorni novità importanti per i commissari molisani.

pdb

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