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venerdì, Aprile 19, 2024

Soldi pubblici e affari privati. Molise Dati ricorre al Tar. Nel mirino la PA Digitale

AperturaSoldi pubblici e affari privati. Molise Dati ricorre al Tar. Nel mirino la PA Digitale

di GIOVANNI MINICOZZI

Il Consiglio di Amministrazione della Molise Dati, società  in house, ha conferito il mandato all’avvocato Pino Ruta il quale ha presentato ricorso al Tar contro la Regione al fine di tutelare l’azienda pubblica nei confronti della società privata PA digitale. Quest’ultima continua ad incrementare l’acquisizione di servizi infornatici dalla Regione senza alcuna gara ad evidenza pubblica e in presenza di una società  in house che dovrebbe gestire in modo esclusivo tali servizi. In particolare, con determina del Direttore del Servizio Bilancio e Patrimonio del consiglio regionale, è stato acquistato un software dalla PA Digitale per oltre 34.000 euro ed è stata revocata la gestione delle delibere e delle determine alla Molise Dati assegnata sempre alla PA digitale.
A dire il vero il Presidente Donato Toma, nel corso dell’ incontro avuto nei giorni scorsi con il CDA della Molise Dati, si era impegnato a risolvere la questione ma fino ad ora nulla è cambiato nei confronti della PA digitale che continua ad accrescere il suo fatturato a danno proprio della Molise Dati.
A tal proposito l’avvocato Pino Ruta ha dichiarato:

Il tema che noi poniamo è  in realtà ‘ un tema di carattere puramente amministrativo, cioè si tratta di decidere cosa la Regione voglia fare dei propri organi, dei propri funzionari, dei propri enti, perché’ non può  da un lato con delle leggi istituire questi enti e quindi in realtà preservarne quelle che sono le funzioni, le prerogative e anche contribuirne alle spese e dall’altro dismettere tutte quelle che sono le funzioni di questi enti. In tal modo si creano delle duplicazioni in termini di attività  e di costi. Peraltro esiste un problema che noi poniamo in termini di competenza perché una decisione di questo tipo di certo non può’ spettare al dirigente regionale ma deve essere demandata al Consiglio regionale che deve decidere cosa fare di queste società  in house.
In questo caso il Consiglio regionale non solo ha fatto una Legge per preservare la Molise Dati ma ha anche individuato la Molise Dati come soggetto in house, quindi in realtà ‘ un soggetto che sarebbe un proprio organo istituzionale. Nel merito c’é un problema anche di funzionalità e di gestione di dati sensibili. Questo è un tema che chiaramente riguarda non solo come in questo caso l’archivio delle deliberazioni regionali del Consiglio ma potrebbe riguardare anche il segmento sanitario, la gestione a rete e quindi tutti quelli che sono servizi gestiti dalla Molise Dati anche perché  preserva un patrimonio di dati sensibili. Quindi nel momento in cui si privatizza c’é  un problema anche sulla circolazione e sulla conservazione di questi dati. Il tema é molto molto delicato sull’accesso alle reti, sull’accesso ai dati, sulla gestione di questi dati, sulla economicità e, soprattutto, sull’ente che deve poi decidere queste cose. Quindi la Regione Molise deve decidere una volta per tutte cosa vuole fare del proprio patrimonio, anche istituzionale” ha concluso Pino Ruta.

Una situazione davvero eclatante e paradossale già evidenziata dalla Corte dei Conti in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario in corso ma, evidentemente, i magistrati contabili hanno parlato a vuoto.
Dopo la presentazione del ricorso al Tar alla Molise Dati i trentaquattro dipendenti attendono ora con fiducia le decisioni che il governatore Donato Toma, peraltro esperto dottore commercialista, assumerà  sia per bloccare l’odioso contenzioso amministrativo tra la proprietà  pubblica e il CdA, sia per rilanciare la centralità della società’ in house nella gestione dei servizi informatici. E’ auspicabile che i presunti intrecci perversi del passato tra esponenti politici e PA digitale vengano cancellati definitivamente per affermare discontinuità  e trasparenza.

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