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giovedì, Aprile 18, 2024

Venafro. Comitato Pro Ss Rosario: Frattura ha mentito, ci garantisca almeno le emergenze

AttualitàVenafro. Comitato Pro Ss Rosario: Frattura ha mentito, ci garantisca almeno le emergenze

I risultati del contratto firmato da Frattura in campagna elettorale sono sotto gli occhi di tutti: in questi anni il presidente della Regione ha fatto l’esatto contrario di ciò che aveva promesso. Oggi le eccellenze del Santissimo Rosario – come ad esempio ortopedia – sono solo un lontano ricordo. Il cartello posto all’ingresso non dice tutto: l’ospedale di comunità è in realtà qualcosa che somiglia più a un poliambulatorio che a un presidio ospedaliero vero e proprio: “Frattura, come tutti i molisani sanno, non ha mantenuto le sue promesse – ha detto il portavoce del comitato Pro Ss Rosario Franco Macerola -. Avevamo sottoscritto un contratto che intendeva fare di Venafro un fiore all’occhiello della sanità molisana, anche per via della sua mobilità attiva. Circa il 66% dei pazienti provenienti da fuori regione (Campania e Lazio in primis) faceva ricorso a questo ospedale. Parliamo di entrate tra 6 e 8 milioni di euro l’anno. Oggi a Venafro mancano reparti come medicina e ortopedia, manca chirurgia. Oggi è un ospedale di comunità con funzioni ambulatoriali. Offre il primo intervento, ma solo per casi minori; al resto pensa il 118”. Le numerose manifestazioni di piazza e le battaglie – anche legali – non hanno fermato il declino del Santissimo Rosario. Ma il comitato continua a lottare, a cercare di salvare il salvabile. Ora la priorità è quella di far sì che il punto di primo intervento funzioni 24 ore al giorno e che sia in grado di affrontare ogni tipo di emergenza: “L’urgenza di Venafro, è un punto di primo intervento che funzioni h 24. La sua posizione geografica, il suo nucleo industriale e relativi infortuni, l’alta velocità di alcune strade, rendono necessario un potenziamento del servizio. Non basta la copertura del 118, bisogna avere la possibilità di stabilizzare i pazienti”. Nonostante il declassamento del Santissimo Rosario, per gli esponenti del comitato è ancora possibile invertire la rotta e tornare a dare ai cittadini i servizi garantiti in passato. A loro avviso è solo una questione di volontà politica: “A livello nazionale stiamo assistendo a una riconversione, in senso positivo. In alcuni casi i reparti tolti sono stati riattivati. Evidentemente la politica – ha concluso Macerola – si è resa conto che le esigenze dei cittadini erano state violentemente penalizzate”.

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