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giovedì, Aprile 25, 2024

Lavoro, il Molise con la sindrome dello zero virgola

AttualitàLavoro, il Molise con la sindrome dello zero virgola

di GIOVANNI  DI TOTA

Nell’Italia delle due velocità, in alcuni casi divisa anche in tre, il Molise si colloca nella maggior parte dei casi nella corsia dei veicoli lenti, e in molti la ventesima regione rappresenta l’ultimo vagone del convoglio.

Nel rapporto realizzato dal ministero dello sviluppo economico e da info camere, è stato analizzata la distribuzione geografica delle startup innovative. E anche in questo caso il Molise occupa con 30 nuove proposte la penultima posizione della graduatoria, davanti alla Valle d’Aosta che ne ha 16 e dietro alla Basilicata con 64.

Per avere una dimensione del fenomeno e dei segnali della ripresa di cui parlano il governo Gentiloni e quello Frattura bisogna salire in Lombardia dove le startup innovative sono quasi milleottocento pari al 23 per cento del totale nazionale. Seguono con ottocentocinquanta l’Emilia Romagna e il Lazio con settecentosettantotto. La prima regione del Mezzogiorno è la Campania dove le startup innovative presentate sono quasi seicento. Il dato molisano, dunque, costituisce solo lo 0,3 per cento del nazionale.

Una fotografia che conferma in qualche modo i numeri regionali sulla disoccupazione giovanile e sulle persone in cerca di un primo lavoro. Proprio la mancanza di posti di lavoro, determina uno scenario nel quale i diritti restano spesso inapplicati e chi un lavoro riesc e a trovarlo si trova costretto ad accettare anche situazioni al limite.

Lo ha di nuovo sottolineato l’arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Bregantini che, intervenendo nella settimana Sociale a Cagliari, ha definito necessario un aggiustamento: “E’ una situazione ingiusta – ha dichiarato – ed è terribile incontrare ragazzi che vedono ancora lavorare i loro nonni mentre loro non hanno una occupazione”. Per Bregantini l’intervento è complesso ma le cose non possono essere lasciate così e il lavoro anche di domenica non è degno, non è libero e separa nel giorno della festa i genitori dai figli, ha aggiunto l’arcivescovo di Campobasso che ha di nuovo detto basta all’apertura dei supermercati alla domenica.

Un tema, quello del lavoro, sul quale si era speso in modo inequivocabile e fermo, anche all’indirizzo della politica, Papa Francesco a luglio del 2015 nella sua visita pastorale a Campobasso. Un padre che non riesce a portare il pane a casa, aveva detto il Pontefice, è ferito nella propria dignità di uomo. Parole che per pochi giorni avevano fatto breccia e trovato terreno fertile nelle dichiarazioni della politica. Poi i numeri, e una politica ragionieristica, hanno ripreso il sopravvento e le parole di Francesco lasciate alla storia. Ma proprio sui numeri continuano a infrangersi miseramente le dichiarazioni di un Molise che vedono solo dalle finestre di via Genova e che nella realtà si trova ogni giorno a fare i conti con le statistiche dello zero virgola

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