La neve è caduta abbondante e per il comparto agricolo e zootecnico i danni ci sono stati. La Coldiretti sta monitorando la situazione, contattando le aziende per fare una mappa della situazione.
Su Campobasso e hinterland si è riscontrata una produzione di latte ridotta tra il 15 e 50% con una perdita, per mancato ritiro del 12%della produzione mensile. A Baranello, ad esempio, sono andati persi 80 quintali di latte; in due aziende a Matrice 85 i capi con mastite; a Campolieto 4 mucche hanno abortito perché non munte e senza approvvigionamento. Finiranno al macello, purtroppo. 15, finora, i capannoni danneggiati dal peso della neve e in un’azienda vitivinicola sono caduti all’incirca 6mila pali di castagno. Questa la situazione nel campobassano. Nell’area di Montenero di Bisaccia danni agli ortaggi in generale per oltre l’80% e in particolare alle fave per il 30%. In un’azienda della zona sono morti 40 agnelli. Su Agnone e altissimo Molise il monitoraggio è in corso. Nell’area di Termoli, invece, i danni riscontrati dalla Coldiretti alle varie colture da orto oscillano tra il 50% per fave e favino al 100% per i carciofi. Un duro colpo. Colture di finocchi, poi, danneggiate per il 60%, insalate per l’80, broccoli e cavolfiori per il 70% rape quasi totalmente.
Insomma, in generale, le intense nevicate hanno inciso in negativo sulle condizioni di salute degli animali, come vacche e capre, provocando ingenti perdite alle aziende che non sono riuscite a smerciare il latte, costrette a trasformarlo in azienda e in parte a smaltirlo secondo quanto prevede la legge, con costi in più essendo rifiuto speciale.
La mancata mungitura, specie per gli animali isolati, ha provocato la mastite alle mammelle, infiammazione che non permette di commercializzare per almeno 10 giorni il latte dei capi colpiti.
