Cominciano a farsi tesi i rapporti tra l’Amministrazione provinciale di Isernia e il comitato scuole sicure. La richiesta di una serie di certificazioni da parte dei genitori di fatto è stata disattesa. L’Ente di via Berta non avrebbe infatti consegnato tutti i documenti richiesti o, meglio, quelli ritenuti più importanti. “Si spera che sia stata solo una svista da parte della Provincia – fanno sapere dal comitato – e saremmo i primi ad essere contenti nel sapere che in realtà queste certificazioni esistono e che addirittura sono state redatte nei tempi di legge”, ma il sospetto che qualcosa non quadri in questa storia si fa sempre più forte tra coloro che si stanno battendo per avere edifici scolastici a prova di terremoto. Del caso è stato informato anche il prefetto Fernando Guida, affinché continui a seguire con interesse una questione di fondamentale importanza: di mezzo c’è infatti la sicurezza dei ragazzi. Ma ora la priorità è quella di ottenere un nuovo confronto con i vertici dell’ente provinciale e avere così una serie di chiarimenti, a partire dagli interventi programmati sull’Istituto Tecnico Fermi, che prevedono l’abbattimento del terzo piano e l’adeguamento di 2 corpi su 8. Un’ipotesi, questa, che proprio non convince. Tra le criticità da affrontare, ci sono anche quelle legate all’Istituto Manuppella. “Una situazione che riteniamo sottovalutata – dicono ancora gli esponenti del comitato – poiché mancano importanti studi sulla struttura in merito a tutte le certificazioni legge e al rispetto degli spazi previsti per ciascuno studente”. Infine il problema del sovraffollamento di alcuni edifici: potrebbe essere risolto in parte con il ritorno del liceo classico nella sua sede storica, ma di questo rientro ad oggi non si ha alcuna certezza. “Per questo è necessario – si augura il comitato scuole sicure – che l’incontro con la Provincia ci sia al più presto e che si svolga nell’ottica di una serena condivisione”.
Isernia. Niente documenti dalla Provincia, è scontro con il Comitato scuole sicure
