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venerdì, Aprile 19, 2024

Isernia. Ai domiciliari per spaccio viola le prescrizioni del giudice, 25enne finisce in carcere

AttualitàIsernia. Ai domiciliari per spaccio viola le prescrizioni del giudice, 25enne finisce in carcere

carcere-iserniaNella giornata di ieri, la Squadra Mobile della Questura di Isernia ha eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di S.G. 25 anni, già tratto in arresto dagli uomini della Polizia di Stato di Isernia al termine dell’indagine denominata “Final Cut”, che portò agli arresti domiciliari anche S.G., e alla sottoposizione all’obbligo di dimora della C.M., moglie del primo; nonché, alla denuncia a piede libero di altre 5 persone. Nell’ambito di tale attività di indagine, i poliziotti isernini accertarono che i predetti avevano impiantato una vera e propria centrale di spaccio di sostanze stupefacenti presso le proprie abitazioni. Inoltre, sempre gli stessi smerciavano cocaina, hashish e marijuana in ogni angolo della città. Analoghe condotte, poi, venivano contestate anche agli indagati. Per tali ragioni, il S.G. veniva sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, e sua moglie C.M., sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Nonostante la sottoposizioni a tali provvedimenti restrittivi, i coniugi ospitavano presso la propria abitazioni persone gravate da pregiudizi di polizia per reati concernenti proprio gli stupefacenti, violando quindi le prescrizioni imposte dal G.I.P. del Tribunale di Isernia nell’emanazione del provvedimento. Considerate tale violazione, la locale Procura della Repubblica tempestivamente chiedeva un aggravamento della misura a carico dei due. Considerata la gravità della condotta, il Giudice ha ritenuto opportuno sottoporre il 25enne al regime coercitivo della custodia cautelare, ordinando agli uomini della Polizia di Stato di Isernia di condurlo immediatamente nel carcere di Ponte San Leonardo. Sorte analoga ha riguardato la sua consorte; per lei l’aggravamento ha comportato la sottoposizione ad una misura coercitiva più grave rispetto a quella dell’obbligo di dimora, ossia l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per tale ragione, la donna sarà costretta a far visita tre giorni a settimana ai poliziotti di via Palatucci.

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