Termoli, il concerto di Ron trasforma piazza Monumento in una ‘Città per cantare’

Una carriera lunga più di quarant’anni e brani che hanno fatto la storia della musica italiana. Un percorso intenso e solido, quello di Rosalino Cellammare, in arte Ron che ha regalato una serata carica di emozioni a Termoli, dove in tanti hanno affollato piazza Monumento per il concerto che ha concluso tra gli applausi di persone di ogni età il programma delle festività di San Basso.
Tra sobrietà e stile, Ron ha saputo distinguersi negli anni, non solo con i suoi pezzi ma anche con canzoni memorabili scritte per altri: una qualità musicale riconosciuta e la consapevolezza di aver contributo alla riuscita di progetti e iniziative culturali.
Termoli come una città per cantare. ”La conosco bene – ha detto Ron dal palco, scusandosi per il ritardo che ha fatto slittare il concerto – quante volte – ha aggiunto – mi sono imbarcato per raggiungere da qui le Tremiti per andare da Lucio Dalla”. Al suo grande amico ha dedicato una serie di brani e di racconti attraverso ricordi personali ed esperienze di vita, come Attenti al lupo, scritto proprio dal cantautore pavese per Dalla.
Una carrellata di brani, da quelli storici a quelli più recenti: parole e musica che hanno coinvolto il pubblico di piazza Monumento. Non abbiam bisogno di parole, vorrei incontrarti fra cent’anni, Joe Temerario, e altri successi. ”Non potevo immaginare che Termoli cantasse così bene” ha aggiunto Ron complimentandosi con il pubblico.
Dal cantautore anche un impegno solidale. Il singolo “L’aquilone”, estratto dall’album “La forza di dire si”, contribuisce al finanziamento della ricerca sulla Sla. Un album composto di duetti con i maggiori interpreti della musica italiana. Un impegno per mettere in luce e ribadire la voglia di non arrendersi mai davanti a nulla.