Per anni sono andati avanti di proroga in proroga, senza che nessuno si preoccupasse della loro situazione. Ma ora per i 35 cantonieri dell’Amministrazione provinciale di Isernia la situazione si è fatta ancora più critica: da quando si è deciso di smantellare le Province, trascorrono più giorni a casa che a lavorare. Sono fermi dal primo aprile e il sussidio della disoccupazione tarda ad arrivare. E stavolta più che mai c’è il rischio che non arrivi nemmeno una proroga, visto che le promesse fatte finora non sono state mantenute. Per questo Emilio Izzo ha promosso un’altra manifestazione di protesta davanti alla sede dell’ente di via Berta: «Per aumentare il già lauto stipendio del dirigente della Regione che si occupa di sanità, hanno fato subito, per i cantonieri invece non c’è una soluzione». Eppure la possibilità di prorogare i contratti a tempo determinato c’è – ha detto il coordinatore del Partito comunista dei lavoratori Tiziano Di Clemente -: per determinate esigenze lo prevede il patto di stabilità. La proroga garantirebbe una copertura fino al 31 dicembre. Dal canto proprio Izzo ha avuto in colloquio con l’assessore regionale Nagni. A breve ci sarà un incontro, ma i cantonieri non eslcudono comunque di spostare la protesta a Campobasso. Non si fermeranno, almeno fino a quando non si passerà dalle vaghe promesse alle soluzioni concrete.
Isernia. Cantonieri Provincia ancora senza lavoro, Izzo: basta false promesse, protesteremo a oltranza
