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martedì, Aprile 23, 2024

Venafro. Ricci attacca: Grazie a Frattura il Ss Rosario non è più un ospedale, è ora che i molisani si mobilitino

AttualitàVenafro. Ricci attacca: Grazie a Frattura il Ss Rosario non è più un ospedale, è ora che i molisani si mobilitino

ospedale venafroQuando è stato annunciato il varo del nuovo piano di riordino della sanità regionale, a Venafro c’è stato anche chi ha accolto con una punta di soddisfazione la notizia. In realtà la maggior parte dei cittadini ha compreso sin da subito che c’era poco da stare allegri. O di farsi illusioni. «Un ospedale di comunità è tutto fuorché un ospedale», ha detto senza troppi giri di parole il vice sindaco Alfredo Ricci. E il problema si fa ancor più serio anche alla luce delle «pesanti penalizzazioni che hanno subito a loro volta i presidi di Isernia, Termoli e in parte Campobasso»; garantire un servizio sanitario degno di questo nome diventa pressoché impossibile: «Un’ospedale di comunità – ha ribadito Ricci – non è nient’altro che una struttura con una ventina di posti letto, gestiti da infermieri e medici di medicina generale, con una postazione di 118, per una durata dei ricoveri di 15-20 giorni. Questo non è un ospedale ed è bene dirlo per non creare false aspettative. Si sta negando ai molisani il diritto di farsi curare. E tutto questo, è bene ricordare, parte da un’assenza del presidente Frattura alla riunione della conferenza dei presidenti di Regione che doveva dare il proprio parere vincolante al minsitro della Salute sulle linee guida in materia di riorganizzazione delle sedi ospedaliere. In quella sede, con l’assenza della Regione Molise, si sono stabiliti dei parametri demografici che, partendo da 600mila abitanti, hanno tagliato fuori il Molise e i molisani. Altre regioni si sono fatte valere, mentre noi quel giorno siamo stati condannati a non poter avere una cura e un’assistenza sanitaria adeguata. Frattura passerà alla storia per essere stato il presidente che ha tolto ai molisani il diritto di curarsi». A Venafro non hanno comunque intenzione di arrendersi. Faranno di tutto per evitare il colpo del kappaò al Santissimo Rosario. Ma al di là delle battaglie legali, il vice sindaco Ricci ritiene che sia giunto il momento che siano gli stessi cittadini a mobilitarsi: «Invito tutti i cittadini molisani a sollevarsi. Chiunque può rendersi conto, andando in un ospedale o in un pronto soccorso, che non è dignitoso, non è umano, non è costituzionale, avere gente che aspetta ore ed ore per avere delle cure che oltretutto sono incomplete, nonostante l’alta professionalità del personale. Ma medici e infermnieri non possono fare i miracoli. I molisani si mobilitino, mentre i consiglio regionale si ponga il problema, noi non siamo cittadini di serie b».

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