di ANNA MARIA DI MATTEO
Otto scosse, di lieve entità, in tre giorni. La terra è tornata a tremare in Molise. Busso, Baranello e Vinchiaturo i comuni nei quali sono state localizzate le scosse, tutte comprese tra magnitudo 2.1 e 2.5 di magnitudo. Le ultime, questa mattina, alle 9,20, alle 9,30 e una poco dopo mezzogiorno, localizzate tra i comuni di Baranello e Vinchiaturo, ad una profondità di dieci chilometri.
Scosse avvertite solo dalla popolazione ai piani alti nelle abitazioni di Campobasso e nei paesi limitrofi.
Eppure, nonostante si tratti di eventi sismici di lieve entità, tra la popolazione torna la preoccupazione mai completamente abbandonata.
Dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sismologo Alessandro Amato, fa sapere che le scosse che si stanno susseguendo negli ultimi tre giorni rientrano nella normale attività sismica, soprattutto se si considera il fatto che l’intera regione, come tutto l’Appennino, è territorio a rischio sismico.
Gli esperti ribadiscono, ancora una volta, che i terremoti sono eventi che non possono essere previsti. Certo, esistono le statistiche, sulle quali lavorare, ma è assolutamente impossibile azzardare previsioni. E il piccolo sciame sismico, come lo ha definito il sismologo dell’Ingv che sta interessando il Molise centrale in questi giorni va preso sì in considerazione ma senza generare inutili quanto pericolosi allarmismi.
I terremoti non si possono prevedere, ma gli esperti ricordano che molto si può fare sul fronte della prevenzione, adottando tutte quelle misure che riducano al minimo il rischio sismico. Il riferimento è agli edifici pubblici, alle scuole, all’interno dei quali i mobili e gli arredi vanno ancorati alle pareti e le uscite di sicurezza vanno sempre tenute libere. Piccoli accorgimenti che possono limitare i danni e salvare vite umane.
