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mercoledì, Aprile 24, 2024

Lavoro, Iorio: “Petraroia dà i numeri a lotto”

AttualitàLavoro, Iorio: "Petraroia dà i numeri a lotto"

michele-iorio1La fotografia scattata dal centro studi impresa lavoro su dati Istat è impietosa. Dal 2008 ad oggi in Molise ci sono stati 10.748 occupati in meno. Il dato più drammatico, a livello nazionale, dopo quello della Calabria. Commentando la ricerca, l’assessore regionale Petraroia si è soffermato però, in particolare, su altri numeri, +1533 occupati nel 2015 e in un comunicato ha parlato di positiva inversione di tendenza. L’ex governatore Iorio, intervenendo sul tema, si è chiesto di quale regione Petraroia stesse parlando. “Dà i numeri al lotto, – ha detto – si confondono, in termini di comparazione del trend occupazionale, i dati dell’offerta con quelli relativi alla domanda di lavoro” ha spiegato Michele Iorio, il quale ha evidenziato come leggendo i numeri sulle forze lavoro si registrano decrementi del volume degli occupati sia tendenzialmente che congiunturalmente “e  – ha aggiunto – per chi amministra una Regione sarebbe più opportuno prendere a riferimento dei propri piani di intervento le statistiche a breve periodo, come i dati trimestrali e annuali, soprattutto in fasi di forte crisi in cui l’occupazione subisce bruschi cambiamenti e occorrerebbero tempestive azioni correttive”.

“La situazione reale – ha continuato Iorio – è che nel terzo trimestre del 2015, in Molise si sono persi 1640 posti di lavoro, rispetto al precedente periodo e che nella differenza annuale segna 900 occupati in meno; ci sono 2000 persone in più in cerca di lavoro, dunque più disoccupazione, con un tasso della stessa aumentato dell’1,55%, passando 12,83 del terzo trimestre 2014 al 14,38% del terzo trimestre 2015”.

Secondo Michele Iorio, Petraroia, nella sua nota, si è contraddetto, perchè da un lato afferma la volontà di uscire da schemi occupazionali di matrice assistenziale, dall’altro inneggia all’estensione degli ammortizzatori sociali a 3000 lavoratori (resta sacrosanto per loro percepire le indennità dovute), dispositivo classico di assistenza pubblica, prova evidente del grave errore di aver chiuso aziende senza aver individuato in tre anni soluzioni e creando disoccupati di lunga durata.

“Non è possibile continuare a prendere in giro i molisani e proclamare una ripresa economica che appare sempre più improbabile – ha concluso il consigliere regionale di centrodestra –  soprattutto se non si ha la consapevolezza del proprio fallimento, non si è in grado di leggere i numeri di una statistica e non si ha cognizione reale di come modificare l’attuale catastrofica situazione occupazionale”

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